Oltre mille persone, accompagnate da politici e istituzioni erano stamattina in corteo gridando lo slogan: «Giù le mani dalla Fos». Si protesta contro la decisione dell'azienda Fos di Battipaglia, un'eccellenza italiana di proprietà del gruppo Prysmian, che ha deciso di cessare l’attività lasciando a casa circa 300 lavoratori e altre imprese che lavorano nell'indotto. L'azienda, ricordiamo, è l’unica a produrre fibra ottica nel nostro Paese. Il 25 marzo le organizzazioni sindacali saranno nuovamente al Ministero per cercare di trovare un’intesa sulla gestione degli aspetti sociali e di tutela del reddito a fronte dell’avvio della procedura di Cassa Integrazione Generale Straordinaria. Intanto il Segretario Generale Cgil Salerno, Antonio Apadula, è intervenuto in merito alla manifestazione a Battipaglia, in favore dei lavoratori della Prysmian Fos. «È l’economia del Mezzogiorno ad essere in pericolo. Sono le famiglie del sud Italia a pagare il prezzo del paradosso del Governo che utilizza le risorse del Pnrr per acquistare fibra ottica cinese di scarsa qualità. La digitalizzazione è in serio pericolo se si predilige il profitto a scapito della qualità. Il Governo non indica i criteri tecnici e qualitativi vincolanti per gli installatori della fibra ottica che verrà quindi prodotta da Cina, India e Corea. Non più a Battipaglia. Lo hanno spiegato molto bene le organizzazioni sindacali, ma non è bastato a ripristinare il senso di responsabilità di chi è a capo del nostro Paese.I lavoratori della Prysmian Fos da mesi ormai stanno verificando l’incoerenza del #mimit il Ministero dell’Imprese e del Made in Italy che privilegia la via della seta invece della strada del nostro sud».
E ancora: «Non intendiamo mollare perché lavoro e dignità perché sviluppo economico è opportunità di un futuro nella nostra terra. È una battaglia che ci accomuna e ci coinvolge tutti.