Flumeri, Iia, già prodotti 70 bus l'obbiettivo è arrivare a 400 mezzi entro l'anno

Flumeri, Iia, già prodotti 70 bus l'obbiettivo è arrivare a 400 mezzi entro l'anno
Flumeri, Iia, già prodotti 70 bus l'obbiettivo è arrivare a 400 mezzi entro l'anno
di Michele De Leo
Domenica 21 Aprile 2024, 10:14
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In attesa della nuova iniziativa di protesta del 23 aprile a Roma e, soprattutto, delle decisioni del Governo in merito all'ingresso di un partner privato nel capitale sociale della Iia, emergono nuovi elementi di chiarezza sulla situazione dell'azienda.

Per dimostrare che l'attività produttiva prosegue senza grosse problematiche, i vertici aziendali non hanno avuto difficoltà ad aprire le porte dello stabilimento di valle Ufita. Negli stessi momenti, alcuni tecnici dell'Acamir (l'Agenzia Campana Mobilità, Infrastrutture e Reti) erano in fabbrica per eseguire il collaudo di alcuni mezzi prima della consegna. La Industria Italiana Autobus, infatti, non solo non ha mai fermato la sua attività produttiva ma ha pure provveduto, nel primo quadrimestre dell'anno, alla consegna di una serie di autobus. Nel corso delle prime settimane del 2024, sono usciti dagli stabilimenti di valle Ufita e Bologna circa settanta nuovi bus, tutti destinati a clienti italiani: la Sun di Novara, la Tpl Linea Savona, l'Acamir, la Seta di Modena e BusItalia del Veneto. Oltre al completamento delle commesse per l'Agenzia Campana Mobilità, Infrastrutture e Reti e per la Sun di Novara, sono in linea di produzione anche i mezzi destinati all'Atvo (l'Azienda Trasporti del Veneto Orientale), l'Atap di Biella, la Tper (Trasporto passeggeri Emilia Romagna) e l'Azienda Trasporti Consortile di La Spezia.

Oltre il 70% della massa debitoria della Industria Italiana Autobus è nei confronti degli azionisti. La società ha, poi, tra i sette e gli otto milioni di euro di debiti nei confronti dei fornitori e circa trenta milioni nei confronti di istituti di credito. Si tratta di una situazione fisiologica per un'azienda da cui escono prodotti di alto costo che, di norma, vengono pagati almeno dopo sei mesi dal momento del ritiro. Un eventuale accordo con i soci da parte dei privati interessati all'ingresso nel capitale sociale potrebbe, dunque, consentire una gestione futura senza eccessivi patemi.

Del resto, l'attività produttiva procede seppur non ancora secondo il cronoprogramma stilato dai vertici industriali e presentato presso la sede ministeriale. I numeri, seppur non ufficiali, sembrano smentire le previsioni nefaste che erano state fatte per lo stabilimento di valle Ufita.

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La Industria Italiana Autobus potrebbe non riuscire a produrre, nel corso del 2024, i 400 autobus annunciati dall'amministratore delegato Giancarlo Schisano ma dovrebbe andarci vicino. La fabbrica di valle Ufita non sarebbe mai scesa, in questi primi quattro mesi dell'anno, ad una capacità produttiva inferiore a 0,6 autobus al giorno. In questa fase, lo stabilimento starebbe lavorando ad una capacità produttiva di circa un autobus al giorno, che dovrebbe raddoppiare prima della pausa estiva.
Le uniche difficoltà, ormai note e ataviche, derivano dalle difficoltà di approvvigionamento di una parte della componentistica a causa dei rapporti con alcuni fornitori.

L'atteso ingresso di un partner industriale nel capitale sociale dovrebbe garantire la possibilità di compiere l'ultimo passo in avanti per il definitivo decollo del progetto di polo unico nazionale di produzione degli autobus. La partita resta nelle mani del Governo e, nello specifico, del Ministero delle Imprese e del Made in Italy, a cui sono pervenute due manifestazioni di interesse per l'ingresso nel capitale sociale della Industria Italiana Autobus. Martedì prossimo sindacati e lavoratori torneranno nella Capitale per mettere ulteriore pressione e chiedere la convocazione immediata del tavolo di crisi.
 

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