Si sarebbe recato in ospedale due volte. La prima è stato dimesso ed è tornato a casa, ancora dolorante e per niente convinto di «non essere da ricovero» come invece, sostiene la famiglia, i medici gli avevano detto poco prima. La seconda volta è entrato in ospedale e non ne è uscito. La sua salma, posta sotto sequestro e a disposizione dell’autorità giudiziaria, è stata trasferita nel pomeriggio di ieri all’obitorio del Ruggi di Salerno, in attesa che tutti gli accertamenti preliminari siano effettuati e che sia disposta l’autopsia. È l’assurdo destino toccato in sorte a Francesco Giordano, 44 anni, salernitano doc, conosciuto da tutti perché la sua famiglia detiene, da sempre, proprietà e gestione del popolare chioschetto di gadget e souvenir all’imbocco di via dei Mercanti.
Sui fatti che hanno preceduto l’inatteso decesso è stata aperta un’indagine, scaturita dalla denuncia che la famiglia ha presentato ai carabinieri della compagnia di Salerno, diretti dal maggiore Antonio Corvino, nelle immediatezze della tragedia. I militari hanno recuperato, ai fini dell’indagine, tutto il materiale documentale utile a chiarire cosa sia accaduto. Oltre alla salma dello sfortunato sono state sequestrate anche tutte le cartelle cliniche che serviranno a fotografare lo status quo e l’evoluzione di quella che sembrava essere una banale ernia iatale, forse infiammata. Sull’indagine, al momento, vige il massimo riserbo ma i primi avvisi di garanzia potrebbero arrivare tra oggi e domani, vista la necessità di procedere a effettuare l’esame autoptico fondamentale per acclarare le cause del decesso. Analisi che dovrà confermare o smentire l’eventuale responsabilità o negligenza dei sanitari che negli ultimi giorni si sono occupati del caso del 44enne. Francesco Giordano era arrivato al pronto soccorso del Ruggi nei giorni scorsi presentando febbre alta, vomito, addome gonfio e impossibilità a espletare alcuni bisogni fisici. Secondo quanto riferito dalla famiglia sarebbe stato dimesso dopo poco. Poi il ritorno al pronto soccorso e l’operazione d’urgenza all’ernia iatale di cui la vittima sapeva già di soffrire. Al primo intervento chirurgico ne sarebbero seguiti altri due fino agli ultimi disperati tentativi dei sanitari del reparto di rianimazione di strapparlo alla morte. A stroncarlo potrebbe essere stata una setticemia ma di più potranno dire i risultati dell’esame autoptico.Ad annunciare la tragedia sono stati i familiari dell’uomo che, subito dopo la denuncia, hanno divulgato la notizia attraverso i social: «Stanotte mio fratello Francesco è volato in cielo - scrive Aniello Giordano - Avrebbe compiuto 45 anni tra pochi giorni purtroppo è stato ammazzato da persone irresponsabili e incapaci di gestire un’urgenza medica.
Numerosi i messaggi di cordoglio, tra cui quello del consigliere comunale e storico amico Mimmo Ventura: «Già oggi si percepisce il vuoto provocato dalla tua assenza, già manca la tua voce che regalava a tutti un saluto e il tuo viso sorridente che si affacciava al finestrino della bancarella».