Napoli: «I parroci sono
le migliori sentinelle sociali»

Napoli: «I parroci sono le migliori sentinelle sociali»
di ​Umberto Adinolfi
Martedì 31 Maggio 2016, 07:00 - Ultimo agg. 09:06
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«I parroci? Sono le nostre migliori sentinelle sociali sul territorio, fondamentali per capire e gestire fenomeni importanti come quello dell’immigrazione e dell’accoglienza». Non è tardata la replica del sindaco di Salerno Enzo Napoli alle accuse al vetriolo mosse dal suo competitor Roberto Celano, che nella giornata di sabato aveva pubblicamente denunciato il comportamento dei sacerdoti salernitani, additandoli come «asserviti e chini davanti al potere politico locale». Il rilancio del primo cittadino è giunto ieri sera, nel corso di un incontro organizzato da Arci e Acli sui temi della solidarietà, dell’accoglienza e della sicurezza, presso il chiostro della chiesa dell’Immacolata.
«Abbiamo da sempre un ottimo rapporto con le nostre parrocchie - ha commentato Napoli - cui spesso concediamo la gestione di aree ad uso sociale come i campetti di calcio. E’ grazie a loro ed agli altri sensori, come le cooperative sociali, la Caritas e le associazioni di volontariato, che l’amministrazione comunale riesce a decifrare una realtà complessa come quella attuale». Complessità di un fenomeno - l’immigrazione - col quale bisogna iniziare a convivere e gestire stabilmente. E ieri sera, accanto alle parole di Enzo Napoli, si sono registrate anche quelle di Gianluca Mastrovito per l’Acli e Francesco Arcidiacono per l’Arci. Moderatore dell’incontro il giornalista de La Repubblica Eduardo Scotti.
Mastrovito ha posto all’attenzione dei tanti cittadini che hanno affollato il chiostro dei cappuccini il problema della diffidenza per il diverso, vera e propria ferita sociale che mina le fondamenta di una convivenza serena in una società multiculturale come quella salernitana. Ha puntato invece sull’integrazione l’esponente dell’Arci, che ha invocato la collaborazione del Comune di Salerno per realizzare una rete di botteghe artigianali dove impiegare giovani immigrati per formarli a quei mestieri che stanno per scomparire, come il ciabattino, il sarto, il falegname. A chiudere, infine, le parole del giornalista, ex vice capo della sala stampa vaticana Angelo Scelzo che ha ripreso l’invito di Papa Bergoglio sulla necessità «di sentire addosso il dolore e le lacrime per quanto accade nel Mediterraneo ai tanti profughi che scappano da guerre e persecuzioni in cerca di un futuro diverso».
Quello di ieri è solo il primo di una serie incontri cui lo stesso Napoli interverrà nel corso di quest’ultima settimana di campagna elettorale. Un rush finale fatto soprattutto di incontri organizzati dai candidati consiglieri, ma che avrà comunque un momento finale. La notizia è trapelata ieri nel tardo pomeriggio, anche se non è ancora ufficiale. Lo staff di Enzo Napoli sta pianificando un vero e proprio happening, un open space dove incontrare i cittadini. 
L’appuntamento - condizioni meteo permettendo - sarà per venerdì sera sul rinnovato arenile di Santa Teresa, con la presenza di tutti i candidati consiglieri. Una scelta importante anche alla luce di quanto accaduto alcuni giorni fa, quando una ragazza di origini africane è stata aggredita e violentata proprio sulla spiaggia del centro storico. Nessuna conferma, invece, sulla eventuale presenza del governatore Vincenzo De Luca. Che intanto, visto l’andamento della campagna elettorale, sta già impostando lo schema di giunta per la futura squadra che affiancherà Enzo Napoli in caso di vittoria alle elezioni di domenica prossima. Sulla sua agenda personale, l’ex sindaco ha già annotato i nomi di Nino Savastano ed Eva Avossa, gli unici due «uscenti» che dovrebbero essere certi della riconferma.
Tutto ancora da decifrare per ciò che concerne i restanti 6 posti in giunta, dove sarà obbligatorio individuare almeno altre due donne. In pole position, restano Rosa Scannapieco e Paki Memoli.
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