Questa volta il Covid non c’entra. La crisi, neanche. I dodici imprenditori vincitori della gara per l’affidamento dei locali a piazza della Libertà restano fermi, motivi amministrativi tarpano le ali ai loro investimenti. La fretta. O, forse, l’approssimazione. La necessità di fare la gara quanto prima. Gara vinta anche da qualcuno che è indagato nella vicenda delle coop. Ma questa è un’altra storia. O, forse, la storia è la stessa ma raccontata da un’altra prospettiva. Il risultato, però è quello: l’area che era stata tanto pubblicizzata dall’amministrazione Napoli per il rilancio turistico e per una diversa movida resta bloccata. Il motivo? La mancanza di un atto autorizzativo. Quale? Quello che riguarda l’accatastamento dei locali. Accatastamento che, tecnicamente, potrebbe essere difficile da avere proprio perche gli ambienti sono realizzati sul mare. Però la gara c’è. Anzi, le gare ci sono. Dodici locali sono stati affidati, altri cinque dovrebbero essere rimessi a bando. Intanto i negozi restano abbandonati a se stessi. Qualcuno subisce allagamenti ogni volta che è maltempo, qualcun altro è diventato una piccola serra incolta. Davanti, però, c’è la piazza. Quella delle grandi polemiche, quella delle autorizzazioni tardive, quella inaugurata per il giorno del santo patrono. Piazza delle Libertà, quella che non ha ospitato il concerto di fine anno soltanto perché c’è stata una nuova ondata pandemica. Dall’altra parte, ci sono gli imprenditori. Quelli che su quei locali ci hanno scommesso e (qualcuno) anche investito, sperando anche in un trasferimento della propria attività a stretto giro. Con tutti gli annessi economici legati a questa scelta.
La mancanza delle autorizzazioni rappresenta un intoppo esclusivamente di tipo amministrativo e da risolvere in sede amministrativa.
A scoperchiare il vaso di Pandora, con la conseguente notifica di avvisi di garanzia anche per il sindaco Vincenzo Napoli, oltre che i provvedimenti restrittivi a carico dell’ex assessore Savastano e del ras delle coop Zoccola, sarebbe stata proprio una gara: quella per l’affidamento della guardiania del cantiere di piazza della Libertà proprio ad una coop. Si è partito da lì ma, giostrando con quello che sembrava un ingarbugliato cubo di Rubik, tutti i tasselli sono stati messi, passo dopo passo, al posto giusto dagli inquirenti. Le coop, dunque, serbatoio di voti per le ultime elezioni regionali in cambio di affidamenti per migliaia e migliaia di euro attraverso gare truccate. È stato proprio Vittorio Zoccola, con i suoi tre lunghi interrogatori ha «spiegato» il «sistema» parlando di cerchio magico e facendo nomi e cognomi di coloro che «gestiscono Salerno».