Salerno, lite sulla tassa d’imbarco: dal Comune rassicurano, «Già al lavoro sui ritocchi»

L’obiettivo del Comune di Salerno: “salvare” residenti e pendolari e rimodulare le tariffe in base alle tratte

Turisti al porto per imbarcarsi sui traghetti
Turisti al porto per imbarcarsi sui traghetti
di Giovanna Di Giorgio
Venerdì 26 Aprile 2024, 06:30 - Ultimo agg. 08:17
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A palazzo di città l’intenzione di ritoccare la tassa d’imbarco c’è. Anzi, precisa il presidente della commissione consiliare Bilancio, Fabio Polverino, c’era già. «Dobbiamo verificare i numeri – spiega Polverino – E per questo abbiamo in programma di incontrare le compagnie di navigazione». All’indomani dell’annuncio degli operatori marittimi di ricorrere al Tar contro la delibera con cui il Comune ha istituito, dallo scorso 1 aprile, l’addizionale comunale sui diritti d’imbarco dai porti di Salerno, palazzo Guerra si è messa al lavoro per verificare la fattibilità di una rimodulazione della tassa, attualmente consistente in 1,50 euro per tutti i passeggeri che si imbarcano dai porti di Salerno, senza distinzioni relative alla percorrenza delle tratte. Orientativamente, per venire incontro alle esigenze di residenti e pendolari - esigenze sostenute anche dal presidente della commissione consiliare Trasporti della Regione Campania, Luca Cascone, e dal deputato del Pd Piero De Luca – bisognerebbe trovare in bilancio 200mila euro o giù di lì. Spiccioli, rispetto agli oltre 8 milioni di euro trovati in due settimane per rimediare al grave errore commesso nella stesura del bilancio di previsione.


«La prima cosa da fare – spiega Polverino – è verificare di quali numeri si sta parlando. Anche in consiglio comunale, quando la tassa è stata approvata, abbiamo detto che gli eventuali accorgimenti li avremmo fatti dopo la sua entrata in vigore. Quindi ci saranno una serie di incontri con gli operatori marittimi, esamineremo i numeri e, se c’è la possibilità di ritoccare qualcosa, lo faremo. Ma lo avevamo già detto. Per noi era importante introdurre la tassa nel bilancio di previsione». Del resto, l’indirizzo originario arrivato della giunta comunale era quello di modulare la tassa in base alla lunghezza delle tratte da percorrere. Un meccanismo troppo complesso, «vista la pluralità di soggetti coinvolti che rende difficile la concertazione», sottolinea Polverino. E vista la necessità di introdurre l’addizionale comunale per il 2024, già con un anno di ritardo rispetto a quanto stabilito dal Patto per Salerno sottoscritto con il Mef. La tassa, infatti, avrebbe dovuto essere istituita nel 2023, ma fu impossibile farlo perché l’Autorità portuale non aveva fornito i dati sui flussi dei passeggeri e sulle modalità amministrative e contabili di gestione della tassa stessa.

Per recuperare gli introiti persi, il Comune dovette ricorrere a un ulteriore aumento, pari allo 0,05%, dell’addizionale comunale all’Irpef per 2023. Nel bilancio di previsione 2024-2026, stando al numero di circa 500mila passeggeri all’anno fornito al Comune dall’Autorità portuale, con l’addizionale pari 1,50 euro a passeggero, senza distinzioni, la previsione di entrata relativa all’addizionale comunale sui diritti d’imbarco è pari a 750mila euro.


Eliminare la tassa per residenti, lavoratori e pendolari (ma già ora gli abbonati pagano la tassa solo alla sottoscrizione dell’abbonamento) e rimodulare le tariffe in base alle tratte non dovrebbe comportare un costo troppo alto. «Dobbiamo incontrare l’Autorità portuale e, soprattutto, le compagnie marittime. Sono loro che devono fornirci i numeri di pendolari, abbonati, delle tratte maggiormente interessate e quant’altro, in base ai quali fare i conti. È sul flusso dei passeggeri che abbiamo parametrato la tassa ed è su quel flusso che dovremo eventualmente rimodularla», continua Polverino. Che aggiunge: «Da tenere in considerazione non c’è solo la Costiera amalfitana, ma anche il Cilento».

Al momento, il Comune ha già avuto interlocuzioni con il consigliere regionale Cascone e, in attesa dell’incontro con gli operatori marittimi, ancora da fissare, della questione si parlerà, la prossima settimana, anche nella commissione consiliare Bilancio. Del resto, l’opposizione aveva già sollevato la polemica prima dell’approvazione della tassa. E la stessa maggioranza si era dimostrata sensibile all’argomento.

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