Salerno, torna in discussione il regolamento di polizia osteggiato dai negozianti

Contestato da quasi tutta la maggioranza, l’argomento viene poi rinviato in Consiglio

Un momento del Consiglio comunale
Un momento del Consiglio comunale
di Giovanna Di Giorgio
Mercoledì 27 Marzo 2024, 05:00 - Ultimo agg. 12:49
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Con qualche astensione in più rispetto al previsto, passano tutti i punti all’ordine del giorno, incluso il bilancio di previsione. Lo stesso che Roberto Celano definisce «farlocco» e annuncia che invierà alla Procura della Repubblica, oltre che alla Corte dei conti e al Mef.

Passano tutti i punti tranne uno: viene ritirato e rinviato al prossimo consiglio comunale il «Nuovo regolamento di polizia urbana», approvato dalla giunta il 18 marzo.

Troppo tardi per essere discusso in maniera approfondita nelle commissioni consiliari competenti, a iniziare da quella Statuto e regolamenti, dove è approdato solo quattro giorni prima del consiglio. Così il sindaco Enzo Napoli e l’assessore Claudio Tringali cedono alle istanze di quasi tutti i consiglieri di maggioranza, avallate dall’assessore Dario Loffredo.

Il regolamento è rimesso in discussione. La decisione di ritirare il punto sul regolamento di polizia urbana è maturata nella riunione di maggioranza di lunedì sera. Le prime voci contrarie si erano già sollevate venerdì, quando il regolamento è arrivato in commissione Statuto.

Tra gli altri, a farsi promotori del rinvio del punto all’ordine del giorno sono stati Salvatore Telese (Campania Libera) e Filomeno Di Popolo (Psi).

Troppi gli articoli di cui il regolamento è composto per discuterne in un’unica seduta della commissione.

E troppo impattanti sulla vita delle persone, nonché sul mondo del commercio legato in particolare alla movida, per licenziarlo senza approfondimenti. Tanto più che il regolamento, in primis l’articolo 27 - «Consumo, somministrazione e vendita al dettaglio o per asporto di bevande alcoliche, superalcoliche, o comunque detenute in qualsiasi contenitore.

Misure contro l’occupazione abusiva di suolo pubblico» - sembra non piacere a un’ampia fetta di commercianti e allo stesso assessore al ramo. Dalla commissione, la discussione si è spostata nella riunione di maggioranza: assente Tringali, il sindaco non è riuscito a blindare il testo licenziato dall’assessore tecnico.

Napoli ha dovuto prendere atto del malcontento di quasi tutti i consiglieri di maggioranza, decisi ad avere più tempo per discutere i 30 articoli del regolamento. Insomma, l’ennesima rivendicazione di spazio da parte dei consiglieri ha fatto il paio con le remore dell’assessore Loffredo e del mondo del commercio. Se tra un’astensione bipartisan e l’altra vengono liquidati velocemente gli ultimi sei punti all’ordine del giorno - passa all’unanimità l’assegnazione a titolo gratuito di spazi di sosta personalizzati per persone con particolari condizioni di invalidità - le raccomandazioni occupano le prime due ore di consiglio, sotto gli occhi degli studenti del liceo scientifico Da Procida. Parco del Mercatello, venditori abusivi sul corso del re, impiantistica sportiva, forum dei giovani, auditorium, Salerno Capitale: i consiglieri sono un fiume in piena.

Ma è attorno ai provvedimenti finanziari che ruota l’assise. «Siamo soddisfatti per i risultati ottenuti - dice l’assessora al Bilancio, Eva Avossa - Il bilancio rispetta la previsione del Patto per Salerno. I risultati ci consentono una visione ottimistica». Poi passa in rassegna i diversi punti, dalla riduzione della Tari del 2,5% alla tassa sui diritti d’imbarco di 1,50 euro per passeggero fino al 2026, passando per l’ennesimo incremento dell’addizionale comunale all’Irpef all’1,1%. Sul regolamento per il contrasto all’evasione dei tributi locali, Avossa prevede «un sensibile miglioramento dei dati sulle riscossioni». Insomma, per l’assessora «non ci sono particolari criticità». Di parere opposto Celano: «È un bilancio farlocco sia perché ci sono evidenti incongruenze tra quello che avete scritto e sia perché le entrate sono sovrastimate».

Per Celano «nel 2022 non abbiamo rispettato il patto e così nel 2023: questo potrebbe costarci la ripartizione dei fondi del governo». Soprattutto, il consigliere insiste sulla discrasia tra la nota integrativa e il bilancio: nella prima «il disavanzo da coprire risulta di oltre 33 milioni di euro: ai 25 milioni da coprire si aggiunge anche la rata non coperta del 2023. Nel bilancio si parla solo di 25 milioni. Gli altri 8 milioni non sono coperti, quindi questo equilibrio è fittizio».

A rispondere è il consigliere Fabio Polverino: «Il Mef è a conoscenza dei dati». E sostiene che «la presunta discrasia» tra bilancio e nota integrativa è dovuta al fatto che «la nota riporta i dati al 27 febbraio». Polverino parla di dati «prudenziali» (in cui mancano anche i circa 8 milioni di euro in arrivo dal governo in virtù del Salva città,) che si andranno a definire entro il 30 aprile con l’accertamento dei residui. Il bilancio passa con il no dell’opposizione e l’astensione di Sara Petrone.

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