«Non potevamo non fermarci, l’avrebbe ammazzata. Non abbiamo avuto paura, andava salvata». Giancarlo Cima, 41 anni, e sua moglie, Valentina Garofalo, sono stati un incrocio del destino. Quando la sorte decide che le persone diventino angeli custodi. Si sono trovati in corso Vittorio Emanuele la scorsa notte, quando una donna è stata rincorsa e picchiata dall’ex fidanzato, 30enne magrebino. Un pestaggio feroce bloccato dall’intervento di Giancarlo e dalla forza decisa della moglie: «Solo tu puoi aiutarla!». Un soccorso in extremis, quando l’aggressore, presa e frantumata una bottiglia, ha iniziato a sferrare colpi contro la ex ormai a terra. Poi, le mani strette al collo, fino a tramortirla. Il 31enne fuori controllo e la vita della donna in balia di una folle violenza. Giancarlo e Valentina (in foto) raccontano quei momenti concitati e la lucidità. Giancarlo fa il corriere «ed il papà di tre splendidi bimbi». La coppia ha due gemelline di 3 anni, Martina e Giulia, e Nello di 6 anni. Sono la loro vita, i loro progetti di futuro, l’amore. E loro, due genitori coraggiosi, non hanno esitato un attimo ed hanno fermato un’aggressione brutale. Hanno fermato il furgone perché quella donna, a terra in una pozza di sangue, con le mani del suo aggressore strette al collo, andava salvata, non doveva essere l’ennesima vittima di una terribile sopraffazione, un nome nella cronaca nera.
«Tornavamo da un viaggio di lavoro a Palermo - racconta Giancarlo - Lui la stava ammazzando.