Segreti violati
il Csm sospende
la giudice Villani

Segreti violati il Csm sospende la giudice Villani
di Nicola Sorrentino
Martedì 30 Agosto 2016, 06:50 - Ultimo agg. 08:46
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NOCERA INFERIORE - Il giudice onorario del tribunale di Salerno, Augusta Villani, è stato sospeso dal Consiglio Superiore della Magistratura. La decisione è strettamente connessa all’indagine che la Procura di Napoli sta conducendo da mesi su di un presunto «comitato d’affari», con accuse che vanno dalla corruzione in atti giudiziari alla violazione del segreto d’ufficio. L’avvocato di Nocera Inferiore, in servizio a Salerno, è accusata dalla procura partenopea per due episodi specifici dove le viene contestato l’accesso abusivo ad un sistema informativo e la conseguente rivelazione ed utilizzazione di segreti d’ufficio.

Nel primo caso, su «istigazione» del giudice Mario Pagano - figura centrale dell’inchiesta - Villani avrebbe comunicato alla parte interessata dalla causa civile alcune notizie, che per legge dovevano restare segrete. Lo stesso avrebbe fatto nel secondo caso, con - specificano gli investigatori - «notizie di ufficio concernenti l’assegnazione, lo stato e i provvedimenti adottati a cause civili pendenti presso il tribunale di Salerno».
A chiedere la sospensione di Villani - assistita dall’avvocato del foro di Nocera Inferiore, Alessandro Laudisio - era stato il presidente del Tribunale. A giugno scorso, era stata sentita dal Csm in merito alle accuse contestate. Da qui la decisione di sospenderla, in quanto la stessa «credibilità delle funzioni esercitate e il prestigio dell’ordine giudiziario» sarebbero state compromesse a causa del comportamento del «got» nocerino.

Le indagini della procura, condotte dai sostituti Carrano e Frongillo, scoppiarono come un fulmine a ciel sereno diversi mesi fa, con avvisi di garanzia e decreti di perquisizione notificati dalla squadra mobile di Napoli nel comune di Roccapiemonte. A capo di questo presunto «comitato d’affari» il giudice Pagano, che con l’aiuto e la complicità di professionisti, avvocati e dipendenti del tribunale di Salerno, avrebbe condizionato sentenze civili e tributarie per amici e conoscenti. In cambio - e qui scattò l’accusa di corruzione - avrebbe ricevuto favori e regalie varie. L’indagine - ancora in corso e oggetto anche di una valutazione del tribunale del Riesame - prese forma da un’altra indagine che la Procura di Nocera Inferiore stava conducendo in quel periodo. Nel mirino c’era un giro di finti matrimoni tra italiani ed extracomunitari. Quando spuntò il nome del giudice, il fascicolo fu trasferito a Napoli, competente per i magistrati del distretto salernitano.
 
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