Napoli, emergenza racket sulla movida di Chiaia: «Giù le mani dal nostro quartiere»

«Le normative di Copenaghen non sono applicabili a Napoli, servono sanzioni adeguate»

Emergenza racket sulla movida di Chiaia
Emergenza racket sulla movida di Chiaia
di Gennaro Di Biase
Mercoledì 13 Settembre 2023, 10:50 - Ultimo agg. 11:00
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Le mani dei clan si sono allungate su Chiaia, piazzandosi stabilmente nelle vie del quartiere dell'alta borghesia napoletana. Lo dimostrano gli arresti dell'altro giorno, successivi a quattro stese estive in zona. Ronde avvenute con mitra alla mano e con spari ad altezza d'uomo contro porte e muri. I commercianti e le associazioni di Chiaia, che invocano da sempre la necessità di maggiori presidi di legalità sul territorio, ora chiedono «che sia allontanata la criminalità dal quartiere». Un'escalation di delinquenza che, partendo da Mergellina (teatro di due sparatorie e altrettanti morti in primavera), sta raggiungendo anche boutique e baretti. Sullo sfondo del fenomeno, naturalmente, c'è l'appeal che il boom turistico esercita sui clan ai fini del pizzo e della sosta abusiva. «Auspichiamo maggiori controlli - osserva Antonino Della Notte, presidente di Aicast - Lo chiediamo puntualmente, da tempo. Ed è importante che chi subisce intimidazioni o aggressioni, denunci. Bisogna allontanare la criminalità da Chiaia, e ciò può avvenire solo attraverso un maggiore monitoraggio del territorio. Il business della sosta abusiva è enorme ed è in crescita, in zona lungomare e baretti. L'escalation si deve anche al boom turistico, perché alle auto dei cittadini si aggiungono quelle dei turisti. Servirebbe portare a termine i progetti di cui si parla da tempo dei parcheggi interrati, come quello di piazza Vittoria. In questo modo i clan non potrebbero più avere interesse sulla sosta». 

La paura sale, dunque, a Chiaia. Nelle notti di movida, i clan inviano un vero e proprio mini-esercito di parcheggiatori abusivi, che si aggiungono a quelli soliti, e arrivano a pretendere anche 5 euro per uno scooter in zona baretti, con tanto di danni ai veicoli in caso di mancato pagamento. «Servirebbero sanzioni adeguate per chi commette infrazioni violente o reati ascrivibili alle aggressioni - commenta Filippo Boccoli, titolare di due locali in via Bisignano - Le normative di Copenaghen non sono applicabili a Napoli.

La situazione critica nella zona dei baretti e a Chiaia riguarda specialmente chi resta aperto dopo le 3 del mattino, orario in cui non si potrebbe servire alcol. Queste attività diventano ricettacolo per una clientela sicuramente più problematica. I parcheggiatori abusivi in zona si dividono in due categorie: i primi lo fanno di mestiere e sono attivi anche di giorno. Poi ci sono quelli dei weekend, almeno una decina, che vengono mandati in via Carducci, via Cuoco, via Fiorelli e in tutta la zona dei baretti: questi ultimi sono pretenziosi, prepotenti e danneggiano le auto in caso di mancato pagamento. Ci vorrebbero regole più strette. Pretendono 5 euro anche dagli scooter. È una vera e propria estorsione». Non solo sosta abusiva. Al Flanagan's di Chiaia, nei mesi estivi, c'era stato un raid gravissimo. Una baby-gang aveva reagito con una violenza inaudita al tentato furto di uno scooter. Furono malmenati i dipendenti del locale. A colpi di casco. Scene da Far West. 

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«Giù le mani dei clan da Chiaia - aggiunge Massimo Di Porzio, presidente di Confcommercio Napoli - Prima dell'estate c'era già stato un sentore di recrudescenza della criminalità nel salotto buono della città. Dopo il colloquio con le forze dell'ordine, fu espressa l'intenzione di aggiornarci a settembre. Oggi rivolgiamo un appello alla ripresa di quel dialogo. Questi raid e queste situazioni illegali non sono ammissibili in nessuna zona della città, ma il fatto che si estendano anche in aree che prima ne erano prive, come Chiaia, aggrava la situazione. Invitiamo i commercianti che siano vittima di eventuali estorsioni o altri tipi di violenza a segnalare le intimidazioni alle associazioni e alle autorità competenti». «È molto preoccupante che siano accaduti questi fatti a Chiaia - commenta il delegato di Fipe Notte Aldo Maccaroni - Qui non si era mai sentito di stese o baby-gang, e invece la situazione sta degenerando. Stiamo cominciando a preoccuparci. L'assalto a baretti e negozi diurni ci mette in allarme. Diciamo da diverso tempo che serve un presidio fisso di forze dell'ordine in alcune zone che diventano appetibili per la criminalità a tutti i livelli. Per debellare il fenomeno dei parcheggiatori abusivi non c'è altra strada che quella di inasprire le pene per i soggetti che vengono sorpresi a svolgere questa attività». 

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