Procura generale di Napoli: ​otto nomi per il dopo Riello

Slitta a settembre la designazione del successore del procuratore Melillo

Luigi Riello
Luigi Riello
Leandro Del Gaudiodi Leandro Del Gaudio
Mercoledì 26 Luglio 2023, 23:00 - Ultimo agg. 27 Luglio, 19:20
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A giudicare dai nomi in campo, sarà battaglia fino all’ultimo voto. Si preannuncia intensa la corsa per il vertice della Procura generale di Napoli, per nominare il successore di Luigi Riello. Otto al momento le domande giunte alla commissione del Csm che si occupa delle nomine, che sarà tenuta vagliare carriere e curriculum dei rispettivi aspiranti. Intanto, sulla Procura di Napoli, viene confermata da Palazzo dei Marescialli l’esigenza di rinviare a settembre - nella migliore delle prospettive - il plenum decisivo per nominare il nuovo capo dei pm partenopei.

Come è ormai noto, il voto per scegliere il nuovo procuratore è stato rinviato di fronte all’esigenza di redigere i tre pareri dei candidati alla guida dell’ufficio inquirente napoletano.

Uno scenario che ruota attorno alle torri del Centro direzionale, in relazione all’esigenza di risolvere alcuni vuoti legati a scadenze e avvicendamenti. Ma andiamo con ordine a partire dalla corsa per la successione di Luigi Riello, ultimo procuratore generale di Napoli, che appena due settimane fa ha salutato amici e colleghi dopo aver rappresentato per anni la più alta carica requirente del distretto di corte di appello.

Otto nomi - tutti di riconosciuto spessore professionale -, sono i candidati alla guida della Procura generale. Si tratta del magistrato napoletano Giuseppe Lucantonio, attuale procuratore generale a Catanzaro, dopo una carriera spesa in Procura, prima come pm (per anni in forza alla Dda di Napoli), poi come procuratore aggiunto (dove ha coordinato i pool antiterrorismo e anticorruzione), oggi quanto mai deciso a dare continuità al suo lavoro, una volta giunto al dodicesimo piano della Torre napoletana. Puntano all’ufficio di Pg, anche un veterano dell’azione investigativa come Vincenzo Piscitelli, per anni titolare di inchieste complesse in materia di politica, pubblica amministrazione e mondo finanziario, prima di svolgere il ruolo di coordinamento come procuratore aggiunto della sezione criminalità economica; un tentativo di ritorno a Napoli, anche per un altro nome noto al Centro direzionale, parliamo dell’attuale procuratore di Benevento Aldo Policastro, ex pm della Dda di Napoli, dove ha svolto inchieste contro i clan di camorra radicati nel centro storico cittadino. In corsa per il posto da Pg, la ex procuratrice di Modena Lucia Musti, attuale procuratrice generale reggente di Bologna; i sostituti pg della Cassazione Olga Mignolo; Mariella De Masellis; Marilia Di Nardo, Antonio Balsamo

Ma torniamo alla fumata nera per la Procura di Napoli. Un caso che resta aperto, a distanza di 14 mesi dal saluto di Gianni Melillo, nominato - a maggio del 2022 - alla guida della Procura nazionale antimafia. In campo, il procuratore di Catanzaro Nicola Gratteri, il capo della Procura di Bologna Giuseppe “Gimmy” Amato, la ex vicaria della Procura di Napoli Rosa Volpe. Per loro, si è espressa la commissione che si occupa di nomine e di incarichi, con un voto che non lascerebbe spazio a dubbi: quattro voti per Gratteri, uno per gli altri due candidati. Ora la parola passa all’assemblea plenaria del Csm, quando correnti di magistratura associata e membri laici dovranno trovare una sintesi quanto più condivisa possibile per la guida della Procura più numerosa d’Italia. Uno scenario che fa i conti con i profili dei tre candidati, ma anche con le rispettive strategie per la conduzione dell’ufficio napoletano. Lo scorso giugno, in commissione, i tre aspiranti procuratori partenopei hanno risposto alle domande sulla loro visione di Procura, in relazione agli strumenti di indagine, ai rapporti con il Foro e con le altre istituzioni del distretto di Corte di Appello. 

Intanto, ieri il Csm ha nominato Anna Carla Catalano presidente della sezione lavoro di Corte di Appello e Agnese Iorio presidente della sezione penale del Tribunale di Nola. 

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