Procura di Napoli, oggi nomi al Plenum del Csm: sarà decisivo il voto dei moderati

In corsa Giuseppe Amato, Francesco Curcio, Nicola Gratteri, Aldo Policastro e Rosa Volpe

Procura di Napoli, oggi nomi al Plenum del Csm
Procura di Napoli, oggi nomi al Plenum del Csm
di Giuseppe Crimaldi
Giovedì 6 Luglio 2023, 11:10 - Ultimo agg. 13:30
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Nomina del nuovo procuratore della Repubblica, inizia il conto alla rovescia. Dopo oltre un anno di attesa, si apre oggi a Roma l'iter procedurale destinato ad assicurare all'ufficio giudiziario inquirente più grande d'Italia una guida al vertice. Tuttavia i segnali di fumo che arrivano da Palazzo dei marescialli già lasciano intendere che difficilmente la nomina del successore di Giovanni Melillo possa arrivare sulla scorta di un voto condiviso, e men che meno nel rassicurante alveo della unanimità. 

Cinque nomi per una corsa che potrebbe presto ridursi a tre. Cinque sono infatti le candidature sul tavolo della Quinta commissione referente del Csm, titolata a trattare il conferimento degli incarichi direttivi e semidirettivi: sono quelli di Giuseppe Amato, Francesco Curcio, Nicola Gratteri, Aldo Policastro e Rosa Volpe.

Amato è procuratore a Bologna, Curcio a Potenza, Gratteri a Catanzaro; Policastro è a capo dell'ufficio inquirente di Benevento, mentre Rosa Volpe oggi coordina la Direzione distrettuale antimafia di Napoli, dopo aver svolto per circa un anno l'incarico di procuratore facente funzioni dopo la nomina di Melillo alla Direzione nazionale antimafia e per nove anni quella di procuratore aggiunto.

Tutti nomi prestigiosi, che oggi vengono passati al vaglio della commissione incarichi direttivi.

È uno snodo fondamentale, quello odierno: perché la decisione che uscirà al termine della riunione tra i commissari (i togati Maria Luisa Mazzola, presidente, Antonello Cosentino, Roberto D'Auria e Andrea Mirenda, affiancati dai laici Daniela Bianchini ed Ernesto Carbone) di fatto traghetterà al plenum del Consiglio superiore l'elenco dei nomi effettivamente in corsa per la poltrona di procuratore.

Dopo aver valutato le procedure formali, la commissione passerà anche ad una valutazione di merito. Sebbene le dinamiche interne all'organo di autogoverno ci abbiano abituati a non azzardare previsioni (la storia delle nomine apicali dei principali uffici giudiziari italiani è contrassegnata da non pochi colpi di scena), il toto-candidati per la carica di procuratore a Napoli sembra concentrarsi su un rush finale a tre in sede di plenum.

Quelli più accreditati resterebbero i nomi di Nicola Gratteri, Francesco Curcio e Giuseppe Amato. Tuttavia, come suggerisce qualche voce di dentro della magistratura, ma soprattutto chi ha ben conosciuto le dinamiche interne a Palazzo dei Marescialli) un minimo di cautela è d'obbligo: e nessuno può escludere che alla terna di nomi indicati possa aggiungersene un altro.

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Certo è che le candidature presentate per Napoli - l'ufficio inquirente più grande d'Italia, che conta ben 116 magistrati in pianta organica - sono tutte di grande prestigio. Giuseppe Amato (figlio d'arte di Nicolò Amato, il pubblico ministero che trattò a Roma delicatissime inchieste, tra le quali quella sull'attentato a Papa Giovanni Paolo II, e poi direttore del Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria) ha retto prima di Bologna la Procura di Trento e ha lavorato anche presso la Dda di Roma; Francesco Curcio, napoletano, ha una grandissima esperienza degli uffici giudiziari partenopei, essendo stato a lungo presso la Procura antimafia ed avendo ottenuto importantissimi successi anche nella lotta contro il clan dei Casalesi); Nicola Gratteri è ormai il simbolo della guerra che lo Stato ha da tempo lanciato contro la ndrangheta e le mafie nazionali e transnazionali; anche Aldo Policastro, come pure Rosa Volpe, possono contare su un curriculum di altissimo valore, avendo maturato esperienza professionale e gestionale in uffici giudiziari molto importanti.

Sullo sfondo di questa decisione tanto attesa - si tenga conto che dal 12 luglio anche il procuratore generale presso la Corte d'Appello di Napoli rimarrà scoperta, con l'uscita di Luigi Riello - ci sono insomma gli accordi interni all'organo di auotogerno della magistratura italiana. Un Csm sì rinnovato, che esce dal periodo terribile degli scandali e delle inchieste, ma che pur sempre deve fare i conti con gli schieramenti in campo. Nell'attuale Plenum siedono sette magistrati di magistratura Indipendente, quattro di Unità per la Costituzione ed uno di Autonomia. E anche stavolta, insomma, l'ago della bilancia potrebbe essere quello dei consiglieri laici.  

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