Procura di Napoli, sprint finale: consegnati al Plenum i pareri sui candidati

Gratteri, Amato e Volpe in pole position: il magistrato calabrese dato come favorito

La Procura di Napoli
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Leandro Del Gaudiodi Leandro Del Gaudio
Martedì 5 Settembre 2023, 00:00 - Ultimo agg. 07:15
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I pareri sono stati depositati in questi giorni. Tecnicamente tutto è pronto per la nomina del nuovo procuratore di Napoli. Manca solo la decisione del Plenum, l’assemblea dei rappresentati del Csm, chiamata ad esprimersi sulla nomina del nuovo capo dei pm napoletani: due le date che dovrebbero essere definite, si ragiona sul 13 e il 20 settembre, per dare inizio alla discussione finale. Tre i profili da valutare, anche alla luce del lavoro svolto nel pieno dell’estate dai rispettivi proponenti, che hanno analizzato i percorsi professionali e hanno sintetizzato le audizioni dei candidati resi lo scorso giugno dinanzi alla quinta commissione di Palazzo dei Marescialli. Una partita aperta, nella quale entrano in gioco tre figure di primo piano della magistratura, nel tentativo di chiudere un vuoto che va avanti da 14 mesi, da quando cioè l’ex procuratore Gianni Melillo è stato nominato alla guida della Procura nazionale antimafia.

Ma veniamo ai tre candidati, vale a dire al procuratore di Catanzaro Nicola Gratteri, al procuratore di Bologna Giuseppe Amato, all’ex procuratrice facente funzione di Napoli Rosa Volpe. Proviamo a mettere a fuoco gli equilibri emersi in commissione: come è noto, lo scorso sei luglio, il procuratore Gratteri è stato votato dai consiglieri Maria Luisa Mazzola (Magistratura indipendente), dal togato indipendente Andrea Mirenda, dalla laica di FdI Daniela Bianchini e dal laico Ernesto Carbone di Italia Viva; per il capo dei pm emiliani, si è invece espresso a favore il togato di Unicost Roberto D’Auria, mentre per la ex vicaria partenopea è arrivato il voto del consigliere di Area Antonello Cosentino. Quattro voti a uno, ma i giochi non sono fatti, dal momento che gli equilibri vanno rivisti alla luce del confronto che ci sarà in aula la prossima settimana o, in estrema ratio, il 20 settembre. C’è infatti attesa anche sulla posizione del vicepresisdente Fabio Pinelli, che - in quanto al vertice di Palazzo dei Marescialli - potrebbe anche astenersi dal voto. Certo è che il caso legato alla nomina del nuovo procuratore a Napoli viene particolarmente avvertita, sia in seno alla società civile partenopea, sia da parte di alcune componenti della magistratura napoletana.

Sono diversi gli interventi in chat e forum chiusi e dedicati alle toghe, in cui ritorna il tema del fate presto. Un solo refrain ha scandito il dibattito negli ultimi giorni: il Csm deve nominare al più presto il nuovo capo dei pm napoletani, alla luce delle gravi pagine di cronaca nera che hanno scandito questa coda di estate. E ancora: «Ci sono i morti a terra, cosa aspettano a convocare il Plenum?». Espressioni che fanno riferimento all’omicidio di Giovanbattista Cutolo, per mano di un 16enne armato, colpito a morte mentre provava a difendere un amico in una rissa, a pochi passi da piazza Municipio, ma anche all’orrore di Parco verde (dove sono state stuprate due bambine di neanche 12 anni).

Fenomeni criminali che richiedono scelte rigorose da parte del vertice della Procura, a proposito di sequestri di armi, di arresti, di confronto con gli altri interlocutori del distretto.

Stesso discorso per quanto riguarda altre due figure apicali nel Palazzo di giustizia di Napoli, al netto del lavoro profuso da tutti i facenti funzione e dall’indiscusso spirito di abnegazione con cui vengono da questi svolte le attività quotidiane. Il discorso riguarda la necessità di nominare il nuovo presidente di Corte di Appello di Napoli, nove mesi dopo il pensionamento del presidente Giuseppe De Carolis, ma anche il nuovo procuratore generale, due mesi dopo il saluto dell’ex pg Luigi Riello. 

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