Procura di Napoli, cambia il capo: Ferrigno nuovo vicario

Da Mani pulite alla lotta ai casalesi ecco chi guiderà l'ufficio inquirente

Rosa Volpe
Rosa Volpe
di Leandro Del Gaudio
Venerdì 2 Giugno 2023, 09:38 - Ultimo agg. 17:38
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Da lunedì mattina la Procura di Napoli sarà guidata dal vicario Sergio Ferrigno, in attesa della nomina del nuovo capo dei pm, che potrebbe arrivare prima di agosto. Cambiano i nomi alla guida dell'ufficio inquirente più numeroso d'Italia, alla luce di una serie di snodi inevitabili: come è noto, in questi giorni la procuratrice Rosa Volpe lascia il ruolo di vicario, perché ha superato gli otto anni come aggiunto. Ha guidato per dodici mesi la Procura di Napoli dopo Gianni Melillo che, a maggio di un anno fa, è stato nominato procuratore nazionale antimafia, dopo sette anni al Centro direzionale. A questo punto, Rosa Volpe tornerà a svolgere il ruolo di pm anticamorra, come magistrato più anziano: esperienza e curriculum la collocano in una posizione ideale come magistrato coordinatore della principale area di contrasto ai clan cittadini.

Uno scenario che dovrebbe cambiare nelle prossime settimane, alla luce delle indicazioni emerse dal Csm. È stato il vicepresidente di Palazzo dei Marescialli, di recente a Napoli per l'inaugurazione della scuola di magistratura, a ricordare l'intenzione del Consiglio di procedere a stretto giro alla nomina di procuratore.

Un'affermazione alla quale hanno fatto seguito fatti concreti, dal momento che martedì scorso sono stati convocati a Palazzo dei Marescialli i cinque candidati all'ufficio di procuratore partenopeo, per le rispettive audizioni. Sono stati così ascoltati la stessa Rosa Volpe, che è intervenuta a lungo sulle caratteristiche di un ufficio complesso come quello di Napoli; il procuratore di Bologna Giuseppe Amato, quello di Catanzaro Nicola Gratteri e i procuratori Francesco Curcio e Aldo Policastro, rispettivamente a capo degli uffici di Potenza e di Benevento.

Tutti i magistrati ascoltati hanno avuto modo di rispondere a domande sui propri percorsi professionali e su eventuali strategie organizzative della Procura di piazza Cenni. Ma in questi giorni cambieranno anche altri ruoli chiave della magistratura a Napoli, a proposito di uffici direttivi. È in procinto di lasciare il proprio incarico - dopo otto anni previsti dalla legge -, il procuratore generale di Napoli Luigi Riello, che renderà doveroso la nomina del suo successore alla guida della più importante carica requirente del distretto di corte di appello partenopeo. Ma ad assicurare continuità nel lavoro svolto ai piani alti della Torre, ci sarà l'avvocato generale dello Stato Antonio Gialanella. Verso una definizione invece la lunga stagione di transizione di un'altra Procura sul territorio. È il caso dell'ufficio nolano, da più di un anno scoperto dopo il trasferimento dell'ex procuratrice Triassi alla Procura generale di Potenza. Stando alle indicazioni emerse in sede di commissione, a guidare l'ufficio nolano dovrebbe essere il magistrato della procura nazionale antimafia Marco Del Gaudio, che ha alle spalle una lunga esperienza di pm anticamorra a Napoli, prima di passare alla Dna, dove attualmente coordina le indagini antimafia in alcuni territori del sud Italia. Come procuratrice aggiunta e vicaria, sempre a Nola, Del Gaudio avrà il pm Maria Cristina Ribera, che - in questi anni - ha ricoperto il ruolo di pm della Dda partenopea, prima di occuparsi di fasce deboli e criminalità economica.

Una riorganizzazione, quella interna alla Procura di Napoli, che nasce anche dalle indicazioni elaborate dallo stesso Csm, che è intervenuto su un quesito spedito da Napoli appena un mese fa. In sintesi, erano stati i pm partenopei a chiedere al vicario Volpe di interpellare il Csm su quali princìpi tenere in considerazione nella indicazione del futuro vicario. Stando alla risposta di Palazzo dei Marescialli si è preferito - a parità di titoli con altri aggiunti - far valere il principio dell'anzianità di servizio.
 

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