Cetara: sospese le ricerche dei sub, ora perlustrazioni aeree per trovare il povero Manuel

Utilizzati anche droni sottomarini per le ricerche

Manuel Cientanni
Manuel Cientanni
di Emiliano Amato
Lunedì 21 Agosto 2023, 08:33 - Ultimo agg. 16:27
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Dopo cinque giorni sono state interrotte le ricerche subacquee del corpo di Manuel Cientanni, il 29enne salernitano che risulta disperso dalle 16 e 30 di lunedì scorso in seguito al tragico incidente avvenuto nel mare della costiera amalfitana. Il mare non sembra voler restituire il corpo del ragazzo: i fondali dello specchio acqueo di fronte ai borghi di Erchie e Cetara, punto in cui è avvenuta la tragedia (col giovane inabissatosi dopo essere stato tranciato dall'elica della barca), sono stati scandagliati palmo a palmo, ma invano. Le complesse attività subacquee hanno visto i sommozzatori dei Vigili del Fuoco del comando provinciale di Salerno, coadiuvati dai colleghi specializzati delle direzioni dei caschi rossi di Lazio e Calabria, operare con Side Scan Sonar, uno strumento di ultima generazione che consente un più ampio e dettagliato raggio d'azione per il controllo del fondale marino. Contestualmente i militari della Capitaneria di Porto hanno utilizzato un sottomarino ROV (remotely operated vehicle), con telecamera subacquea ad ampio raggio, pilotato da una postazione remota. Le aree di monitoraggio dei fondali sono state divise in settori. Ma la qualità delle immagini, opportunamente registrate, non risulterebbe essere delle migliori a causa della condizione delle acque sottomarine particolarmente torbide.

A questo punto gli inquirenti immaginano che il corpo del ragazzo possa essere stato trasportato dalle correnti sottomarine in mare aperto. E che possa anche essere riemerso. Le ricerche proseguiranno, quindi, con perlustrazioni aeree ad ampio raggio, sotto costa e in mare aperto, con gli elicotteri dei Vigili del Fuoco e della Guardia Costiera, ma anche sul mare con pattugliamenti delle motovedette della Capitaneria di Porto, almeno fino al prossimo 24 agosto. Si guarda, naturalmente, anche alle esperienze del passato: il corpo senza vita di Francesca Mansi, ingoiata dal fiume di fango ad Atrani il 9 settembre del 2010, venne rinvenuto il successivo 2 ottobre in mare, tra le isole siciliane di Panarea e Stromboli, da un sub. In avanzato stato di decomposizione, il suo volto era irriconoscibile. Trasferito a Lipari, fu suo padre ad accertarne l'identità attraverso gli indumenti che ancora aveva. Nella tasca dei pantaloni, inoltre, c'era ancora un telefono cellulare uguale a quello posseduto dalla ragazza. Il 24enne di San Valentino Torio che la sera del 12 novembre 2021 si lanciò dal ponte del fiordo di Furore risulta ancora disperso. Quel pomeriggio aveva annunciato di volerla fare finita con distinti messaggi di whatsapp ai familiari.

Lo cercarono per giorni sotto costa e in mezzo al mare: dopo una settimana le ricerche vennero definitivamente interrotte.

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Il 4 gennaio del 1979, all'imboccatura del porto commerciale di Salerno affondò la nave da carico "Stabia I", con a bordo il suo equipaggio di tredici uomini. Dodici furono i morti, con un solo sopravvissuto. Mai fu disposto il recupero delle salme dei marittimi rimasti imprigionati in quella bara sommersa. Il cadavere del comandante fu ritrovato diciannove giorni dopo nei pressi dell'isola di Capri, trascinato dalle correnti. Quello del marinaio Maurizio D'Urso di Maiori, invece, il giorno seguente, privo della testa, sull'isola di Ponza. A riconoscere la salma fu il padre, giunto da Maiori. Determinante l'oggetto che aveva ancora nei pantaloni: una rosa dei venti acquistata in Algeria, in occasione del suo primo imbarco avvenuto poche settimane prima, che aveva mostrato con orgoglio a suo padre al ritorno a casa.

Intanto la famiglia Cientanni non intende rilasciare dichiarazioni e resta chiusa nel proprio dolore in attesa della notizia del ritrovamento del corpo di Manuel, così da dargli degna sepoltura. Le indagini sono coordinate dal procuratore aggiunto di Salerno Luigi Alberto Cannavale. Sono stati più volte ascoltati, per la ricostruzione dei fatti, i due ragazzi che erano in barca con Manuel al momento della tragedia: un 19enne originario del Marocco e un 33enne dell'Est europeo. 

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