Battipaglia, dall'autopsia la verità sull'omicidio di Maria Rosa Troisi

Conferito incarico peritale sul corpo di Matia Rosa Troisi uccisa a Battipaglia; bisogna capire se si è difesa prima di morire

La vittima, Maria Rosa Troisi
La vittima, Maria Rosa Troisi
di Viviana De Vita
Martedì 3 Ottobre 2023, 06:05 - Ultimo agg. 08:10
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Sarà il medico legale Luigi Mastrangelo a ricostruire, sulla base dell’esame autoptico, le fasi cruciali del delitto di Maria Rosa Troisi, la 37enne uccisa lo scorso 20 settembre dal marito Marco Aiello all’interno della loro villetta in via Flavio Gioia in località Lido Lago a Battipaglia. Ieri, il pubblico ministero Licia Vivaldi, titolare del fascicolo sul delitto della giovane catechista, ha conferito l’incarico al perito che ha 30 giorni di tempo per depositare le sue conclusioni.

La lista di quesiti a cui il tecnico dovrà rispondere riguardano soprattutto le cause che hanno portato alla morte della giovane per arresto cardiocircolatorio dopo la coltellata inflittagli alla gola che ha provocato una grossa perdita ematica in seguito alla quale la 37enne è collassata.

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Il perito dovrà stabilire anche l’esistenza di eventuali segni di difesa da parte della vittima e, a tale scopo, è stato già autorizzato il prelievo ungueale per capire se la donna ha tentato di parare i colpi. Nonostante non ci siano dubbi sul fatto che la vittima non abbia mai assunto sostanze, il medico legale ha chiesto anche di poter effettuare degli esami tossicologici.

Ieri, quindi, dopo il conferimento dell’incarico al perito alla presenza degli avvocati di parte (il penalista Leopoldo Suprani per l’indagato, l’avvocato Norma Suprani per i fratelli della vittima e l’avvocato Rosanna Carpentieri curatore speciale per i figli minori), è cominciato l’esame autoptico sul corpo della 37enne che si è concluso poco prima delle 18. La salma è stata liberata: i funerali si terranno a Solofra, luogo di origine della donna.

Intanto il faro dei servizi sociali continua a restare puntato sui bambini della coppia, una femminuccia e un maschietto, (11 e 6 anni rispettivamente) affidati momentaneamente ai nonni paterni e che, in un attimo, hanno perso il padre e la madre.

I piccoli sanno che la loro mamma è volata in cielo ma non sanno che, a ucciderla, è stato il loro papà. Al momento la Procura a scopo precauzionale ha disposto che frequentino la scuola a distanza onde evitare che possano apprendere la verità da qualche compagno di classe. L’avvocato Carpentieri ha fatto istanza affinché i piccoli possano recuperare il materiale didattico che, al momento, è ancora nella villetta posta sotto sequestro. Intanto ieri si sarebbe dovuto celebrare anche il Riesame per chiedere l’annullamento della misura cautelare ma l’avvocato, sulla base della gravità del quadro indiziario, ha preferito rinunciare. Il delitto – come ha messo nero su bianco il pubblico ministero nell’imputazione provvisoria – è maturato dopo un lungo periodo di crisi iniziato a maggio del 2023 e causato in particolar modo dal galoppante sospetto di un presunto tradimento della donna».

Aiello era «ossessionato» - scrive il Pm – dall’idea che la moglie potesse avere «delle relazioni extraconiugali» tanto che è arrivato «a nascondere in casa dei registratori». Sarebbero stati proprio quei dispositivi a convincere l’uomo di una relazione della donna con un altro.

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