Salerno, studente medicina operato al cuore: due interventi in uno, impresa unica al mondo

Salerno, studente medicina operato al cuore: due interventi in uno, impresa unica al mondo
di Clemente UIltimo
Martedì 23 Dicembre 2014, 11:31
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Un doppio intervento al cuore nel corso di un’operazione chirurgica che ha visto impegnata l’equipe guidata dal professor Giuseppe Di Benedetto, direttore dell’unità di cardiochirurgia del Ruggi D’Aragona, per circa sei ore: è una vera e propria impresa quella compiuta dai chirurghi dell’ospedale di via San Leonardo lo scorso 30 ottobre. Un intervento unico al mondo, destinato ad essere oggetto di studio nel prossimo futuro. All’origine di questo unicum realizzato presso l’azienda ospedaliera universitaria di Salerno c’è non tanto l’impiego di tecniche o materiali innovativi, quanto la decisione di effettuare in sequenza sul paziente due interventi di particolare complessità. Un risultato che, come ha sottolineato il direttore sanitario del Ruggi Della Porta, “non viene dal nulla, bensì da una struttura, come quella di cardiochirurgia, consolidata nel tempo”. Ad essere operato dall’equipe del professor Di Benedetto un paziente 31enne, Domenico Bisaccia. Per una di quelle strane combinazioni del destino Domenico ben prima dell’intervento è un assiduo frequentatore dell’azienda ospedaliera universitaria di Salerno: il 31enne è, infatti, uno studente di medicina al quarto anno. La storia clinica di Domenico inizia poche settimane dopo la nascita, quando viene sottoposto ad un intervento chirurgico necessario a stabilizzare un cuore “capriccioso”. A cinque anni, poi, l’operazione per correggere una tetralogia di Fallot. Anche in quell’occasione a guidare l’equipe medica fu il professore Di Benedetto. Segue un lungo periodo di tranquillità per il paziente, interretto però bruscamente dalla scoperta di un aneurisma all’aorta ascendente, patologia cui si uniscono perdite dall’arteria polmonare. Inizia così per Domenico e per la sua famiglia l’affannosa ricerca di un centro in cui effettuare l’indispensabile intervento chirurgico. Al 31enne quasi tutti gli specialisti consultati consigliano un intervento per l’impianto di una valvola aortica artificiale. Soluzione che però non convince pienamente il giovane paziente. E’ il professore Di Benedetto a prospettare la possibilità, valutato il caso nel dettaglio, di procedere al recupero della valvola dello stesso paziente ed al successivo reimpianto. “Ho detto al paziente –spiega il professor Di Benedetto- che se le condizioni lo avessero consentito avremmo effettuato un intervento di David per il reimpianto della valvola. Fatto questo ci siamo occupati dell’impianto della protesi necessaria per correggere l’insufficienza polmonare. Quella impianta è una protesi biologica che ci garantirà da ogni problema per almeno venti anni”. A conferire unicità al cosa salernitano è il fatto che “questi due interventi non sono mai stati effettuati insieme sullo stesso paziente”, come ha spiegato il professor Di Benedetto. A meno di due mesi dall’intervento il cuore del paziente ha recuperato piena funzionalità e, una volta superata una fase postoperatoria non priva di qualche difficoltà, le prospettive di recupero di una piena normalità per il paziente sono più che buone. “Considerando complessità e risultati di questo intervento –commenta il direttore generale del Ruggi Vincenzo Viggiani- possiamo dire che il 2015 inizia sotto i migliori auspici. E del resto è evidente che il rapporto instaurato con l’Università può solo accelerare quel processo di innovazione e crescita qualitativa che caratterizza l’azienda”. Concetto ribadito con forza anche da Mario Capunzo, direttore del Dipartimento di Medicina e Chirurgia dell’Università di Salerno. “L’opera di integrazione tra Università ed Ospedale –dice Capunzo- continua con grande serenità e, soprattutto, portando risultati concreti. In modo particolare sotto il profilo della preparazione dei nostri studenti”.
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