Patrizio Oliva e Diego Occhiuzzi, ecco cosa cela la scrittura dei due campioni napoletani

Patrizio Oliva e Diego Occhiuzzi, ecco cosa cela la scrittura dei due campioni napoletani
di Francesca Cicatelli
Sabato 23 Novembre 2019, 19:11
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La scrittura non mente. Così anche i campioni più temibili sono ammansiti dall'inchiostro. Le falangi di Patrizio Oliva, infatti, una volta deposti i guantoni e impugnata la penna si lasciano andare a tratti gentili. Così come la lama di Diego Occhiuzzi capitola dinanzi alla scrittura. Ad analizzare la grafia dei due campioni ci ha pensato Valentina Flagiello che ha indagato la profondità dei loro gesti una volta deposte le armi. «Suggestivo parlare di grafologia in un’epoca in cui si scrive sempre meno a mano, se non per appunti personali; si preferisce un sms, una mail, whatsapp - sostiene la Flagiello - Chissà quando gli storici vorranno occuparsi di personaggi della nostra epoca che tracce troveranno. Non ci saranno più lettere manoscritte che permetteranno loro di ricostruire la storia, le scoperte, le ricerche o perché no la vita e gli amori di personaggi importanti. Spesso si fa un uso della grafologia banale e approssimativo, un po’ come avviene con la psicologia quando ridotta in pillole o troppo semplificata. Lo studio serio della grafologia prevede una preparazione almeno triennale con corsi di specializzazione e continui aggiornamenti - ammnonisce la grafologa - e l’analisi della grafia, ancor più se integrata con altre discipline come la psicologia e la psicoanalisi può fornirci indicazioni profonde e intime della persona». Così Valentina ha iniziato a studiare la firma dei campioni scorgendo tratti nascosti o inaspettati. Ecco cosa è emerso.  

PATRIZIO OLIVA
Sensibilità ed eleganza. Sono queste le parole chiave della grafia di Patrizio Oliva che contrastano con l’immagine errata che avevo di un campione di boxe. Dalle prime parole scritte mi sono resa conto che avevo di fronte un uomo più che consapevole di ogni piccolo gesto, che si muoveva nel foglio come sul ring, con disinvoltura, eleganza e con il chiaro obiettivo di raggiungere il traguardo prefissato. La grafia è morbida, curva, trasmette calore, parla di un uomo di grande sensibilità e amorevolezza, pronto ad ascoltare e ad accogliere. Le sofferenze del passato hanno permesso a Patrizio Oliva di diventare l’uomo che è oggi e non senza sforzi e sacrifici. Sono chiari i segni di una grande emotività. Emerge la sofferenza di chi nella vita ha avuto la forza di ribellarsi al mondo circostante e con l’audacia e la determinazione di raggiungere il tanto aspirato successo. Una rivalsa forse che era indispensabile nella vita di quest’uomo dal grande animo. Accanto ad una grande e ammirevole sensibilità si affianca una brillante intelligenza; dotato di vera intuizione, versatilità, capacità di cogliere il dettaglio e di avere quel fiuto particolare che nella vita fa la differenza. Orgoglioso, caparbio, tenace come pochi. La grafia così prolungata in alto ci parla di ideali, della costanza nel perseguirli, nel crederci al punto di farne emblema di vita. La lealtà, la giustizia, la ricerca di essa gli hanno permesso di trasportare questo pensiero anche nello sport, facendo di lui un campione leale anche durante un combattimento. Solo una grande intelligenza avrebbe potuto dosare così egregiamente la grande forza e vitalità con questa rara sensibilità. Dritto alla meta, pronto a sferrare i suoi pugni ma anche a frenarsi al momento opportuno. La pressione leggera esercitata dalla mano di Patrizio Oliva sulla penna è proprio il bellissimo messaggio che lui vuole trasmettere della boxe. Intelligenza, rispetto e sensibilità sono alla base di una disciplina in cui il vincitore non è il più forte, ma il più astuto e il più leale. Simpatico e non casuale (come ci insegna la grafologia) è la gestualità della firma che rievoca l’immagine di due “diretti” seguita da due “ganci” mirati a stendere l’avversario!

DIEGO OCCHIUZZI
Personalità molto intrigante quella di Diego Occhiuzzi che non ama farsi subito conoscere; preferisce incuriosire, stuzzicare e non svelare la propria natura se non dopo una profonda conoscenza.

Indubbiamente attento all’immagine, riversa molta importa a come gli altri lo vedono. Ama apparire, non disdegna essere al centro dell’attenzione e, nonostante le grandi soddisfazioni ottenute, ricerca di continuo conferme e approvazioni.Disciplina e rigore fanno di lui un uomo dedito al sacrificio e all’impegno, con chiari obiettivi da raggiungere. Versatile, fantasioso e con grande capacità di cogliere il momento giusto per agire.

Indubbiamente un uomo sensibile, emotivo con comportamenti talvolta criptici ed enigmatici. Con impegno e sacrificio è riuscito a maturare e a distinguersi per le proprie capacità, che costituiscono, oggi, il suo grande orgoglio e punto di forza. Ma ne sarà realmente convinto? Quanto questo campione sa di essere un vero campione? La sua specialità è la sciabola, l’arma di attacco per eccellenza, necessita di intuito e di rapidità di azione, caratteristiche riscontabili non tanto nella grafia di Diego Occhiuzzi quanto nella firma, che riscatta con tutta se stessa questa scrittura apparentemente normale, ma, se osservata nel dettaglio, poliedrica e non banale. La grafia, convenzionale nel suo aspetto, sembra implodere di energia, di tenerezza e di fragilità al tempo stesso. E’ proprio la firma che riscatta quest’uomo, con animo fresco e sensibile, che con lo sport e con le sue vittorie è riuscito a colmare altri vuoti e insicurezze. Mantenendo un alone di mistero, Diego sa che i suoi successi sono per lui un onore e principalmente un onere, non semplice da mantenere. Notiamo anche in questa firma, come nella precedente, grande attinenza tra le gestualità con cui essa è vergata e l’immagine di una sciabola. La parola “scherma” deriva dal longobardo “Skirmjan” che significa proteggere, coprire (stessa etimologia della parola schermare). Ciò è probabilmente collegato al concetto dell'uso della spada non come strumento nato per colpire, ma come strumento difensivo. Diego quindi, in questo sport improntato sul “difendersi” predilige la sciabola, quindi l’attacco per proteggersi dall’avversario e quindi dal mondo circostante?
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