Juste la fin du monde, un cast stellare per un film spietato che potrebbe vincere la Palma d'Oro

Juste la fin du monde, un cast stellare per un film spietato che potrebbe vincere la Palma d'Oro
di Fabio Ferzetti
Giovedì 19 Maggio 2016, 19:21 - Ultimo agg. 23 Maggio, 15:29
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dal nostro inviato

Cannes - Mommy meritava la palma d’oro, invece prese mezzo premio della giuria (l’altro mezzo andò a Jean-Luc Godard, in fondo era un onore). Juste la fin du monde forse non è un film da palma, anche perché nascendo da un testo preesistente è per natura meno originale. Invece magari finirà per vincerla, anche perché Xavier Dolan dà ancora una volta prova di un talento esplosivo, pur partendo dalla commedia del francese Jean-Luc Lagarce, morto di Aids a 38 anni nel 1995. Comunque vada il quinto film del 27enne enfant prodige canadese segna il suo ingresso definitivo in un cinema a caratura internazionale, passaggio che non è mai privo di rischi.

Dirigere un cast da sogno come questo (Nathalie Baye, Vincent Cassel, Marion Cotillard, Léa Seydoux, Gaspard Ulliel) significa adeguare tutta la “macchina” del film al peso dei nomi in gioco. Rispettare il testo di un autore come Lagarce, a lungo misconosciuto ma oggi mitico nei paesi francofoni, imponeva inoltre un vero tour de force stilistico. Dolan supera brillantemente entrambe le prove scegliendo un registro “gridato”, anche sul piano delle immagini, che fa esplodere fin dalle prime scene il groviglio di legami irrisolti - per non dire malati - da cui il protagonista, oggi un famso scrittore, è fuggito tanti anni prima. E a cui fa ritorno, dopo una lunga assenza, per una ragione non esattamente banale. Deve annunciare a sua madre, suo fratello, sua sorella e sua cognata, che ha una grave malattia. Ma se già è difficile trovare il modo per comunicare una notizia così grave, superare lo tsunami di isterie, aspettative, ricordi, rancori, conti in sospeso che i suoi familiari gli rovesceranno addosso, si rivelerà praticamente impossibile. Mai le dinamiche contorte e implacabili di una famiglia “disfunzionale” saranno state esplorate con tanta furiosa spietatezza. Non ci fossero tante altre ottime interpretazioni in concorso, una palma collettiva agli attori sarebbe addirittura scontata. Magari sarà proprio questo a fargli vincere un premio maggiore.

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