Sanremo, Berlusconi: «Se Fazio mi invita vado a cantare»

Fabio Fazio e Luciana Littizzetto (foto Claudio Bernardi - Lapresse)
Fabio Fazio e Luciana Littizzetto (foto Claudio Bernardi - Lapresse)
Lunedì 11 Febbraio 2013, 23:22 - Ultimo agg. 13 Febbraio, 20:59
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ROMA - Lo sciopero del canone: contro il Sanremo "di sinistra" di Fabio Fazio, Luciana Littizzetto & Co, al via marted, Silvio Berlusconi ribadisce l'idea della protesta popolare contro l'imposta tanto cara a Viale Mazzini.



«Penso che la decisione della Rai sia sbagliata perché non ci voleva niente a spostarlo di due settimane. Se il festival di Sanremo diventa la festa dell'Unità credo che il 50% degli italiani non pagherà il canone», è l'affondo del Cavaliere, che rimbalza all'Ariston prima che esploda il caso delle dimissioni del papa.



«Ma quindi Berlusconi non ha ancora pagato il canone! Volevo ricordagli che c'è tempo fino al 28 febbraio per farlo senza incorrere in ulteriori sanzioni», è la replica, tra il serio e il faceto, di Fabio Fazio. A rassicurare Berlusconi interviene anche il direttore di Rai1 Giancarlo Leone: «Non sarà la festa dell'Unità, né un festival politico. C'è una percezione sbagliata di un festival che vuol entrare a piedi uniti sulla politica. Non sarà così, avrete modo di giudicarlo», sottolinea, convinto che «dopo averlo visto» anche «l'ex premier pagherà il canone».



E intanto Berlusconi è pronto a candidarsi come cantante: «Se Fazio mi invita a Sanremo? Andrei assolutamente subito. Potrei anche presentare una mia canzone e cantarla».



Sul palco ci saranno anche le parodie di Maurizio Crozza, l'allarme nel Pdl resta alto: Giorgio Lainati parla di «emergenza democratica» e invita i «padroni montiani della Rai» a non «permettere l'uso privato della Rai a favore di Bersani e Monti».



Alle accuse di «uso strumentale della tv pubblica» Fazio comunque non ci sta: «Non l'ho mai fatto. Tv pubblica vuol dire che è di tutti, e quindi si può dire tutto». E ripete: «Rispetteremo la par condicio, ma non possiamo essere impermeabili a quello che accade fuori di qui».



Gli fa eco Luciana Littizzetto: «Se avessimo voluto fare politica ci saremmo candidati: e invece io faccio il saltimbanco e lui il presentatore». E promette che guarderà le tribune elettorali, in onda su Rai2: «Dietro le quinte abbiamo i monitor».



Dopo le polemiche politiche, il rischio neve e perfino un evento epocale come le dimissioni del papa, da martedì tocca alla musica e a quella «leggerezza» che Fazio si ostina a richiamare come cifra di un festival che dovrà misurarsi anche con la sfida degli ascolti. Su questo fronte, avverte Leone, «abbiamo scelto di rischiare per puntare su un progetto nuovo. Vogliamo ripartire sperando di interessare il più possibile».


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