Sulle barricate, in particolare, il capogruppo azzurro alla Camera Renato Brunetta, che aveva lamentato la presenza di Renzi da Fazio «con il traino dei Coldplay», parlando di «comportamento indecente» da parte dei vertici Rai e del conduttore. Più in generale, l'Autorità "ordina" alla Rai - già richiamata in precedenza - di dare più spazio, sia nei tg sia negli approfondimenti, ai temi referendari, assicurando per gli altri argomenti l'equilibrio tra le diverse forze politiche. Analogo invito viene rivolto a Mediaset e Sky. Cartellino giallo, invece, per il Tg4, oggetto di un richiamo a riequilibrare, «entro la settimana», a favore del no. Tutte decisioni assunte a maggioranza: contrario il commissario Antonio Martusciello, che annuncia polemicamente che non parteciperà più alle riunioni del Consiglio in materia di par condicio.
A suo avviso, l'organo di garanzia non ha rispettato la prassi adottata in occasione di precedenti campagne, né l'impostazione scelta dalla stessa Agcom nel suo regolamento di esaminare sia il tempo relativo al referendum sia quello dedicato complessivamente alla politica, vista la stretta correlazione tra i due ambiti.
Plaude alla decisione dell'Autorità l'ex ministro Maurizio Gasparri: «L'arroganza del dg della Rai, del direttore di Rai3, di Fabio Fazio e di tutti i responsabili di Che tempo che fa ha portato a un'inevitabile decisione da parte dell'Agcom», sottolinea l'esponente di Forza Italia. «Avevamo privatamente sollecitato i vertici Rai a dare pubblica notizia delle inevitabili presenze dei sostenitori del No. Avevamo poi pubblicamente chiesto la stessa cosa ma da parte Rai silenzio assoluto, a riprova dell'arroganza, della faziosità e dell'incompetenza di chi oggi dirige il servizio pubblico».