Luna Rossa Prada Pirelli perde per 28 secondi la prima prova della Prada Cup a Auckland in Nuova Zelanda contro un INEOS Team UK rigenerato, trasformato, fortissimo, rispetto alle regate disputate prima di Natale.
Un en plein per Sir Ben Ainslie e il suo tattico Giles Scott, cinque ori e un argento olimpici in due, tra Laser e Finn, che nella prova inaugurale della giornata avevano già portato a casa una vittoria contro American Magic con 1 minuto e 20 secondi di distacco. Una vittoria dal sapore speciale quasi 170 anni dopo la sconfitta subita dai britannici dalla goletta America nella famosa regata intorno all’isola di Wight dell’estate del 1851, inizio della lunga saga dell’America’s Cup. Tanto da far ipotizzare che quanto mostrato dagli inglesi nelle Prada America’s Cup World Series di dicembre fosse una sceneggiata, un’azione di “sandbagging”, come si dice nel mondo dell’ America’s Cup per descrivere l’azione di chi, per non svelare le proprie carte, agli avversari li confonde andando, se parlassimo di auto, “col freno a mano tirato”.
C’erano 10/12 nodi di vento a Auckland alle tre del pomeriggio del 15 gennaio, le tre del mattino in Italia, un vento medio, che rinforzava nel corso della giornata fino a 16, caratterizzato da oscillazioni di direzione e intensità che favorivano, per la maggior pressione, il lato destro dell’angusto campo di regata a rettangolo delimitato da confini virtuali invalicabili.
Sir Ben riusciva in entrambe le partenze a prevalere e a difendere il lato che nei conciliaboli pre-partenza con i metereologi aveva deciso di presidiare Fine della storia subito, nella regata contro Dean Barker e Terry Hutchinson, timoniere e tattico del team a stelle e strisce. Diverso il discorso nella regata contro Luna Rossa dei timonieri Checco Bruni e Jimmy Spithill, sfavoriti in partenza da un salto di vento, che hanno condotto però un’ottima prova sia come tattica , che come manovre e performance, non mollando mai e mantenendo il fiato sul collo dell’avversario in attesa di un suo possibile errore, che non è arrivato.
La strada, va sottolineato, è lunga , molto lunga e le condizioni di vento che accompagneranno i tre challenger lungo la Prada Cup cambieranno di giorno in giorno. Certo, se la imbarazzante performance degli inglesi a dicembre, con le sue 6 sconfitte su 6, non era tattica, in queste tre settimane i tecnici, i progettisti, gli ottimizzatori di Mercedes e i velisti di Ineos Team UK hanno lavorato tanto e bene. Una conferma che viene da Sir Ben che alla domanda su cosa sia stato modificato, elenca dai foil, all’albero, alle vele, ai sistemi di controllo. Di fatto quasi tutto tranne lo scafo. Una rivoluzione efficace, alla quale va aggiunto, sul piano psicologico, l’arrivo a Auckland di Jim Ratcliffe, patron della sfida che mette a disposizione senza limiti ciò che è necessario.
“ Si è andata un po’ meglio” ha affermato con tipico british understatement Sir Ben Ainslie finite le prove, con uno guizzo soddisfatto negli occhi. Un guizzo che aveva notato già durante gli allenamenti dei giorni scorsi Shirley Robertson, inglese, due ori olimpici femminili a Sydney 2000 e Atene 2004 che oggi é commentatrice per il canale ufficiale dell’America’s Cup su You Tube ( www.americascup.com ) e ben conosce Sir Ben essendo stata compagna di squadra olimpica,
Che non andasse sottovalutato Ainslie, l’uomo del “come back” di Oracle a San Francisco contro i kiwis ,in coppia all’epoca con l'attuale co-timoniere della Luna Jimmy Spithill da 1 a 8 a 9 a 8, lo andava dicendo in tempi non sospetti Luca Devoti, argento olimpico a Sydney nel 2000 in Finn per il quale Sir Ben è vecchia, temibile conoscenza.
Domani però, sabato 16 gennaio 2021, è un altro giorno. Sono in programma nella notte italiana, a partire dalle 3, l’ultima prova del primo Round Robin che vede Luna Rossa Prada Pirelli affrontare American Magic, e la prima prova del secondo Round Robin con Ineos Team UK che corre contro American Magic.
E’ previsto vento leggero, le condizioni della Luna, il cui team tornato a terra , ha condotto gli usuali debriefing e analisi , anche per porre rimedio a un paio di defaillance tecniche menzionate nel dopo regata da Spithill.
La Prada Cup prevede 4 Round Robin in programma fino a domenica 17 gennaio e poi da venerdì 22 a domenica 24 febbraio, la prossima settimana.
Perché, ormai è un ritornello: per vincere l’America’s Cup bisogna prima conquistare la Prada Cup. E per vincere la Prada Cup e l’America’s Cup, tutte le barche coinvolte continueranno a lavorare al proprio sviluppo tecnico e umano, reso in questa edizione più necessario che mai, visto il poco tempo avuto a causa del Covid, per allenarsi e testare in acqua questi sofisticati, tecnologici, oggetti volanti.