Devianza e restauro, gli Scugnizzi a Vela diventano mostra fotografica

Il progetto sociale nelle foto di Antonella Panella

L'associazione Scugnizzi a Vela
L'associazione Scugnizzi a Vela
di Gianluca Agata
Mercoledì 31 Gennaio 2024, 10:12
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Gli Scugnizzi a Vela diventano oggetto di una mostra fotografica. L'esperienza dell'associazione napoletana che utilizza il restauro di vecchie imbarcazioni in legno della Marina militare per regalare una vita differente ai ragazzi del carcere di Nisida o quelli in messa alla prova (ha ispirato anche la prima serie della fiction Mare Fuori), immortalata negli scatti di Antonella Panella. Già considerato lavoro “meritevole” nell’ambito della prima edizione del Pozzuoli Foto Fest svolto a Pozzuoli lo scorso ottobre, Sabato 3 febbraio nell’ambito della rassegna fotografica Fotoartingarage giunta alla 7° edizione, promossa dalla Associazione ETS Phlaegraen Tales Presieduta da Matteo Biccari di cui Gianni Biccari ne è il direttore artistico, realizzata in collaborazione con Art garage di Pozzuoli, e con il supporto Emma Cianchi e Veronica Grossi, gli “Scugnizzi a Vela” racconteranno la loro storia. 

"Matteo" sull’invaso dei Cantieri Napoletani, è il simbolo di questo progetto, sullo sfondo sempre elementi della città di Napoli, spaccati a volte non comuni. Matteo come un “saggio anziano”, acciaccato ma prezioso per i giovani, che, a volte anche svogliati, ma sempre con rispetto, se ne prendono cura, imparando a prendersi cura di sé anche inconsapevolmente. Un lavoro, quello del restauro, descritto in più foto, a volte faticoso, a volte di precisione, ma sempre condiviso con il presidente, Stefano Lanfranco. Ragazzi di cui colpiscono gli occhi, lo, sguardo vivo, intelligente, aperto come è lo sguardo di un ragazzo che ha tutta una vita da scrivere.

Il racconto si conclude con una immagine in silhouette di tre giovani che camminano insieme, sicuri verso il “futuro” sullo sfondo di un cielo azzurro e sereno, e delle navi da crociera ormeggiate nel porto di Napoli. La vita che gli auguro di scrivere, padroni di sé.

Con base nel “Quartier Generale” della Marina Militare di Napoli, da oltre 15 anni l’Associazione Scugnizzi a Vela promuove un progetto di recupero ed integrazione per quei ragazzi a rischio di devianza ed emarginazione, offrendo loro un modello di vita diverso, caratterizzato dai principi dell’arte marinaresca e restauro del legno.
Attraverso il restauro “pezzo per pezzo” del Matteo, uno storico bi albero del 1977 di 17mt, i ragazzi contemporaneamente si prendono cura delle parti “giuste”, coerenti, sviluppando le proprie potenzialità ed attitudini naturali, imparando l’arte marinaresca, il restauro, la tecnica della calafatura... tecniche e manualità che hanno consentito ad alcuni di loro l’inserimento in ambito lavorativo. L’ambizioso e generoso progetto di Scugnizzi a Vela lo accomuna a quello più antico, realizzato all’inizio del novecento da Giulia Civita Franceschi, la Montessori del Mare, fondatrice della Nave Asilo Caracciolo ormeggiata proprio al Molosiglio.

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