Calcio scommesse, inchiesta Napoli:
la camorra sugli incontri di A, B e C1

Mario Balotelli (foto Maurizio Degl'Innocenti - Ansa)
Mario Balotelli (foto Maurizio Degl'Innocenti - Ansa)
di Valentina Errante
Domenica 5 Giugno 2011, 12:01 - Ultimo agg. 5 Luglio, 23:55
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ROMA - La Gomorra del calcioscommesse e delle partite truccate adesso ha i nomi delle squadre: Modena, Ancona, Crotone, Salernitana, Real Marcianise e Andria. E’ un’informativa, consegnata alla Dda di Napoli dai carabinieri a riferire come la camorra controlli gli incontri e guadagni con le scommesse. Ma gli atti raccontano anche la semplice contiguità dei campioni con la malavita.



Salta così fuori il nome di Mario Balotelli, ospite dei boss. Mentre le intercettazioni dell’inchiesta, coordinata dal pm Luigi Cannavale, non riguardano solo gli incontri di serie B e C1. A parlare di partite ci sono anche Enrico e Gaetano Fedele, noti procuratori, e in un paio di conversazioni, ritenute ambigue, finiscono il bianconero Fabio Cannavaro e il fratello Paolo, in forza al Napoli.



Il 25 aprile 2010 Fabio Cannavaro parla con Enrico Fedele, padre del suo procuratore. Dopo le considerazioni sulla Juve, discutono della possibilità che il Napoli entri in Europa League. Fedele dice a Cannavaro: «Il Napoli pure pareggiando ha guadagnato un punto a settimana». «Sì, infatti», risponde Cannavaro. E Fedele: «Hai capito, mo’ domenica va a Chievo.. e già è salvo e penso che le cose vanno in un certo modo». «Eh va bene» replica il calciatore.



Dalle indagini è emerso che durante l’incontro Napoli-Parma del 10 aprile 2010, ci fosse a bordo campo il boss Antonio Lo Russo e che nell’intervallo «molte persone riconducibili ai clan Lo Russo e agli Scissionisti abbiano effettuato scommesse piuttosto elevate sulla vittoria del Parma. Non si può trascurare il fatto - concludono i carabinieri - che la partita è terminata 2 a 3 per il Parma».



Sempre con Enrico Fedele, è Paolo Cannavaro a commentare la partita Napoli-Cagliari. Fedele chiede: «Ma perché Hoffer, non è andato sulla panchina?», Cannavaro risponde: «Perché il mister non sa a chi deve cacciare e ha detto metto a questo che tanto non dice niente.. il guaglione, hai capito?».



Poi ci sono i rapporti tra Balotelli, ex punta dell’Inter, e la malavita. «Ad avvalorare l’ipotesi investigativa di un legame tra consorterie criminali operanti nell’aerea nord di Napoli e dunque sotto l’egida del clan degli Scissionisti e ambiente calcistico, incentrato per lo più sul calcio-scommesse - si legge nell’informativa - vi è un ulteriore significativo dato, ovvero quanto rivelato da una fonte fiduciaria, la cui attendibilità risulta già essere stata provata, in merito alla presenza del noto calciatore dell’Inter Mario Balotelli nel rione dei Puffi (Scampia) nella mattinata dell’8 giugno 2010 in compagnia di due elementi di spicco di due dei più potenti clan della periferia nord di Napoli, ovvero Salvatore Silvestri, del clan Lo Russo e Biagio Esposito, del clan degli Scissionisti.



La fonte asseriva che proprio il Balotelli, che si trovava a Napoli in occasione del premio Golden Goal, aveva chiesto di visitare i famigerati luoghi dello spaccio di Scampia tanto pubblicizzati nelle cronache e che per soddisfare la sua richiesta la paranza dei Puffi gli abbia mostrato le modalità con cui si consuma lo spaccio quotidiano e che successivamente sia stato ospitato in una dependance del rione per scattare delle foto ricordo con il Silvestri, con l’Esposito e con altre persone ivi presenti».



L’inchiesta riguarda l’organizzazione capeggiata da Eduardo Fabricino, elemento di spicco del clan degli Sciccionisti e «attualmente referente per il clan del lotto G di Scampia». Nell’ambito delle indagini, si legge nell’informativa «è emersa anche una parallela gestione illecita delle scommesse clandestine da parte di Fabricino e dei suoi consociati, quindi del clan degli Scissionisti».



Fabricino è titolare di un punto scommesse nel lotto G, dove vengono effettuate scommesse on line legali, ma anche il cosiddetto gioco clandestino. I carabinieri precisano che le indagini «hanno permesso di accertare il coinvolgimento, nel mondo delle scommesse clandestine e quindi di partite truccate, di diverse squadre di calcio di serie semi professionistiche che, attraverso la complicità di alcuni calciatori e procuratori legali, comunicano al clan degli Scissionisti l’esito della partita, per consentire ad alcuni elementi di spicco del clan di puntare ingenti somme di denaro».



Gli stessi investigatori precisano che nel caso delle partite giocate dalla Salernitana e dal Crotone «anche se potevano definirsi partite truccate» si regolarmente, grazie all’intervento sul campo di alcuni ispettori della Lega calcio.
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