Avellino, lupi sgonfi e con poche alternative: la squdra si è vista solo a tratti a Francavilla

La squadra ha di recente faticato in trasferta contro Potenza, Monterosi, Cerignola e Francavilla

Avellino calcio
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di Marco Ingino
Martedì 12 Marzo 2024, 11:01
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Alle idi di marzo l'ambiente biancoverde è sempre più pervaso dalla delusione. Sentimento forte, manifestato con le spalle che i 244 tifosi temerari, giunti fino a Francavilla Fontana di domenica sera, hanno voltato ai ragazzi di Michele Pazienza prima di lasciare il “Giovanni Paolo II”.


Una reazione risentita che il tifoso, nel giudicare l'ultima prestazione inevitabilmente condizionata dal risultato, paragona ad una sorta di tradimento per il mancato raggiungimento dell'obiettivo primario catalogato già nell'ennesimo capitolo delle illusioni. Alla luce di tutto ciò, attenuanti e giustificazioni fornite dai diretti interessati nel post gara, soprattutto quando il tifoso deluso sbircia la classifica e si accorge che l'Avellino ha di recente faticato in trasferta contro Potenza, Monterosi, Cerignola e Francavilla, che non occupano di certo i posti alti della classifica, vanno a farsi benedire in un amen.

L'istinto del sostenitore passionale diventa poi ancora più rabbioso se alzando gli occhi verso il vertice della classifica scorge la Juve Stabia ormai irraggiungibile e il Benevento che, pur avendo steccato contro il Messina, ha conservato lo stesso il distacco inalterato dai lupi di quattro punti.

In questa fotografia di una realtà che presenta tanti lati oscuri, in zona d'ombra ci sono sicuramente l'allenatore e i suoi ragazzi che attraversano un momento di oggettiva difficoltà singola e collettiva.


L'Avellino visto solo a tratti a Francavilla, in fondo, è solo lontano parente di quello che qualche mese fa scendeva in campo, spavaldo e fiero, andando a vincere con autorità, freschezza fisica e autostima a Benevento, Catania e Crotone.


Caratteristiche agli antipodi di quello impacciato, fisicamente in difficoltà contro un Francavilla garibaldino e poco convinto dei propri mezzi che domenica sera è stato surclassato atleticamente da un avversario non certo trascendentale. Insomma, una squadra che quasi stancamente si è trascinata per 95 minuti accontentandosi di un pareggio che non poteva di certo far fare salti di gioia a chi aveva deciso di sobbarcarsi 700 chilometri e tornare in piena notte a casa.


Un atteggiamento che ha indispettito i tifosi presenti a Francavilla più del risultato anche perché, giunti ormai sul rettilineo finale del campionato, occorre che i biancoverdi diano un senso alla stagione per provare ad agguantare con decisione quanto meno il secondo o il terzo posto. Obiettivo a medio - lungo termine che è tuttora perseguibile a patto, però, che anche nella rosa si ricrei quello spirito di sana competizione venuto di recente a mancare anche per quella che è stata la gestione dell'organico nell'ultimo periodo e nell'ultima settimana.

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Se contro i pugliesi di Alberto Villa schierati a specchio, ad esempio, Armellino e compagni hanno praticamente perso quasi tutti i duelli personali è anche perché in tanti hanno accusato la fatica del terzo impegno settimanale di fila. Aspetto comunque grave per una società che, a libro paga, ha messo 26 calciatori, compresi i due attualmente fermi ai box Varela e Benedetti, che sarebbero titolari in tanti club di Lega Pro non solo per costi e curriculum.
Mulè, Dall'Oglio, Pezzella e Marconi, tanto per fare qualche nome che in tre sfide in una settimana non sono mai partiti titolari, se non godono della piena fiducia del tecnico in questa fase in cui Cionek appare irriconoscibile, Patierno e Tito sono ancora convalescenti, Varela fuori causa, Frascatore, Rocca, Armellino, De Cristofaro, Gori e lo stesso Sgarbi sono arrivati a Francavilla con il fiatone, come potranno essere utili nel prosieguo della stagione e nella coda dei playoff?

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