Giugliano-Avellino: emergenza lupi, il ko lascia il segno

Rigione fermo ai box: salterà la sfida con il Picerno

L'avellino calcio
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di Titti Festa
Martedì 26 Marzo 2024, 10:44 - Ultimo agg. 14:08
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Il colore che predomina è il rosso. Rosso di rabbia, rosso di emergenza e chi più ne ha più ne metta. La sconfitta di Giugliano ha lasciato segni evidenti, nella mente dei calciatori ma soprattutto nel corpo.

Il primo ad avere problemi è Michele Rigione: salito sul banco degli imputati per i due rigori che hanno permesso agli uomini di Bertotto di conquistare tre punti pesantissimi, ieri non si è proprio visto al Partenio Lombardi, non a caso sabato era anche uscito anzitempo per un forte fastidio all'adduttore destro.
Nelle prossime ore si sottoporrà ad esami strumentali per verificare l'entità dell'infortunio: di certo sabato contro il Picerno non ci sarà. Sotto la lente di ingrandimento dello staff medico c'è anche Liotti, rimasto ai box ma solo affaticato.

Proprio come Chicco Patierno che nella prima seduta settimanale si gestisce ed evita di partecipare alla classica partitella.

Ma la lista non finisce qui purtroppo: D'Ausilio, il dolore al ginocchio destro la scorsa settimana non gli ha dato molta tregua, e per questo si è allenato insieme al preparatore atletico Gennarelli.
Armellino, De Cristofaro, Cancellotti e Frascatore hanno solo corso ai bordo del campo.

Altra notizia certa è che contro il Picerno non ci saranno né Sgarbi, appiedato per un turno «per avere, al 45° minuto del primo tempo, tenuto una condotta irriguardosa nei confronti dell'Arbitro», né Rocca, anch'egli fermato dal giudice sportivo. Che ha imposto lo stop fino al prossimo 9 aprile anche a Giorgio Perinetti. Il direttore sportivo può consolarsi solo per aver visto Guglielmo Vicario esordire con la Nazionale di Spalletti, il portiere che lui aveva scoperto e lanciato a Venezia.

Lunga anche la lista dei diffidati composta da Rigione, Ricciardi, Tito, Frascatore e Patierno.
La nota lieta è il ritorno di Varela che come ha spiegato Michele Pazienza nella conferenza stampa di sabato scorso è tornato a correre.Bisognerà capire ora come il suo fisico - il sudamericano dopo l'operazione è apparso alquanto dimagrito - reagirà rispetto al piano di lavoro previsto. Tante le assenze dunque ma tante anche le opportunità per chi ha trovato poco spazio: dalla difesa al centrocampo.

Al posto di Rigione infatti scalpita Cionek, scivolato in panchina dal derby con la Casertana, e Mulè, finito nel dimenticatoio, ma al centro della difesa potrebbe tornare anche Marco Armellino che durante l'emergenza infortuni dell'andata ha già occupato, con risultati più che positivi, questa casella.
Nel caso in cui Michele Pazienza optasse per questa possibilità a centrocampo si libererebbero due caselle: Palmiero, influenzato ma in ripresa, è pronto per riprendersi la maglia da regista, mentre Dall'Oglio (498 minuti dall'inizio della stagione), potrebbe avere qualche chance da interno.

In attacco invece c'è la folla: da Gori a Marconi fino a Russo in evidente crescita come ha dimostrato anche nei 45 minuti di Giugliano.
Sul fronte tifosi, la delusione resta tanta. Al “De Cristofaro” non è passato inascoltato il coro di dissenso nei confronti della sqaudra anche se in tanti, il giorno dopo sui social, si sono dissociati da quel coro apparso immeritato e troppo pesante.

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Intanto anche a Picerno il direttore sportivo Vincenzo Greco ha solidarizzato con Giorgio Perinetti per alcuni comportamenti arbitrali ritenuti del tutto fuori luogo. «A fine primo tempo sono stato espulso perché mi sono avvicinato all'arbitro chiedendo con garbo delucidazioni su alcune azioni da gioco. Lo trovo inaccettabile e ingiusto. E dico questo supportato ha spiegato Greco - dalla solidarietà dei dirigenti del Latina i quali, assistendo alla scena, sono rimasti come me sbalorditi dalla condotta arbitrale. È per questo che comprendo e condivido la stessa frustrazione del direttore Perinetti: non si può, tra professionisti, subire atteggiamenti ritorsivi e irrispettosi da coloro i quali dovrebbero invece rendere l'evento sportivo il più sereno e tranquillo possibile».

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