Separata, sottrae il minore e per l'ex marito inizia l'odissea

Separata, sottrae il minore e per l'ex marito inizia l'odissea
La moglie separata sottrae il figlio minore dalla residenza avellinese del padre a cui era stato affidato per portarlo via a Milano. L'ex marito si ribella e chiede...

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La moglie separata sottrae il figlio minore dalla residenza avellinese del padre a cui era stato affidato per portarlo via a Milano. L'ex marito si ribella e chiede l'intervento del Tribunale per la decadenza della potestà genitoriale della donna.


Ma qui nasce un lungo percorso tra carte bollate e ricorsi che finisce alla Suprema Corte di Cassazione. Sono serviti due anni per ottenere la sentenza che ha riportato la questione davanti al Tribunale di Avellino, dove è tuttora in corso. Il caso è stato posto all'attenzione della Suprema Corte di Cassazione da un professionista avellinese. Quest'ultimo già separato si era visto rifiutare tutela dal Tribunale del capoluogo irpino, al quale si era rivolto affinché pronunciasse la decadenza dalla potestà parentale dell'ex moglie rea di avere sottratto il figlio. Il bambino era stato affidato al padre.
 
La donna si era trasferita a Milano insieme al ragazzino, senza alcun accordo o consenso dell'uomo. Nella sostanza il Tribunale del capoluogo aveva dichiarato la propria incompetenza sulla questione, ritenendo dovesse pronunciarsi inderogabilmente il Tribunale per i minorenni di Napoli. Non così ha ritenuto la Suprema Corte, accogliendo il ricorso del professionista, rappresentato dall'avvocato Mario di Salvia.

La Corte ha affermato un importante principio in materia, statuendo che «laddove penda procedimento di modifica della separazione la competenza in materia di decadenza dalla potestà genitoriale spetta sempre al Tribunale ordinario della chiesta modifica e non al Tribunale per i minorenni, seppur tale vis attractiva non risulta espressamente stabilita dalla legge».

Tradotto: la questione va affrontata dove s'è rivolta la persona che ha chiesto di avere giustizia e di procedere contro chi non ha rispettato la legge e gli accordi della separazione. Chiusa la difficile e controversa partita in Cassazione, ora è ripresa la battaglia davanti al Tribunale di Avellino. Il legale di fiducia del professionista ha quindi riproposto la richiesta di decadenza dalla potestà genitoriale della donna che aveva preso il bambino da casa dell'ex marito nel 2016 e si era trasferita nel capoluogo lombardo. Nonostante il tempo trascorso, la decisione della Suprema Corte rappresenta un enorme vantaggio per la parte ricorrente, alla quale è stato consentito di rivolgersi allo stesso giudice della modifica della separazione anziché frazionare le competenze tra il tribunale minorile e quello che sta già valutando la vicenda per stabilire l'eventuale decadenza della potestà genitoriale della mamma.


Al centro della battaglia legale restano i disagi per chi si trova ad affrontare le conseguenze della separazione. Per primi, i figli minorenni. Le tutele per loro non mancano, anche se determinate situazioni è il caso di questa vicenda - rischiano di sconvolgerne il percorso di vita. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino