«Campi rom in Alta Irpinia», bufera dopo la proposta di Cesaro

«Campi rom in Alta Irpinia», bufera dopo la proposta di Cesaro
Sgomberare i campi di Napoli e hinterland e trasferire i rom in Alta Irpinia? Bufera dopo le dichiarazioni di Armando Cesaro, capogruppo di Forza Italia in consiglio regionale. E...

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Sgomberare i campi di Napoli e hinterland e trasferire i rom in Alta Irpinia? Bufera dopo le dichiarazioni di Armando Cesaro, capogruppo di Forza Italia in consiglio regionale. E anche se dallo stesso staff del consigliere si tende a smussare gli angoli, dalla provincia di Avellino quelle parole stanno raccogliendo un coro di no. In qualche caso di indignazione soprattutto in casa centrodestra.


«Preferiamo metterli non nei comuni dove c'è tanta popolazione e che già vivono grosse problematiche, ma magari in Alta Irpinia e nel Cilento, dove c'è più disponibilità ad accoglierli». Così Cesaro a «Metropolis» dopo la presentazione di una proposta di legge sugli insediamenti. Ironica la risposta di Sabino Morano, consigliere comunale della Lega ad Avellino. «Questa brillante intuizione rappresenta bene quanto certa classe politica che avverte con grande sensibilità il problema delle aree interne, sappia prodursi in argute quanto innovative soluzioni, caratterizzate da buon senso e lungimiranza. Come era stato possibile non pensarci prima? Spostando i campi rom in Alta Irpinia tutta l'area si rivitalizzerebbe immediatamente. I giovani emigrano? Non c'è problema. Li sostituiamo con i rom deportati e il numero di cittadini resta invariato. Ironie a parte, alla luce di questa amenità e di tanti altri episodi, è evidente il cortocircuito che caratterizza il centrodestra campano targato Forza Italia ed i suoi tradizionali protagonisti».
 
Coro di no, si diceva. E la motivazione sembra essere comune tra gli amministratori altirpini. Il rapporto tra Napoli e le aree interne. «Premesso che comunque l'Alta Irpinia è terra di accoglienza dice il primo cittadino di Calitri, Michele Di Maio sembra molto difficile accettare le parole di Cesaro. Ciclicamente le aree interne continuano a essere viste dal capoluogo regionale terre da penalizzare e mai da valorizzare. Eppure abbiamo la Strategia nazionale che andrebbe in direzione opposta. Il punto è che non deve essere Napoli a imporre soluzioni del genere».

Da una fascia tricolore di sinistra a un amministratore di sponda politica opposta, le cose non cambiano molto. Anche Antonio Ziviello, vicesindaco di Montella ed esponente di Fratelli d'Italia, scuote la testa. «Se le parole di Cesaro sono queste, non possono che trovare la mia contrarietà. Il discorso è semplice: non si possono decidere o imporre spostamenti di persone senza tener conto delle specificità di un territorio. In particolare le nostre aree non possono essere viste per portare le persone che non fanno comodo. Non entro nel merito dell'accoglienza. Ma noi abbiamo i nostri problemi. Non sono quelli di Napoli, sono semplicemente problemi differenti. Non è che con gli spostamenti di comunità, che tra l'altro difficilmente si integrano, risolviamo le nostre grandi criticità».


Dura la posizione di Ettore De Conciliis. «Se qualcuno pensa che la provincia di Avellino, ed in genere le aree interne, siano i luoghi per trasferire i problemi di Napoli, ieri la spazzatura, oggi i rom, troverà le barricate. Quello che è proprio inconcepibile è poi l'idea che il problema demografico di un'area, lungi dall'essere compreso come sintomo di difficoltà e abbandono da parte della politica, diventi l'occasione per aggiungere ulteriori problemi e disperazione». Dallo staff di Cesaro fanno intanto sapere che la legge presentata mira a voler scongiurare ghetti e congestioni varie in aree già tartassate dall'emergenza casa. Solo buon senso, aggiungono. La legge viene definita equilibrata. Soprattutto se in un Comune ci sono migliaia di richieste di alloggio dei residenti sarebbe corretto, per i forzisti, dare la giusta precedenza ai residenti. Poi la frecciata a Morano: «Chi parla di deportazioni in Irpinia o altrove farebbe bene a leggersi il testo che comunque va ancora discusso», fanno sapere. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino