Comune di Avellino, i dirigenti sono sul piede di guerra

Comune di Avellino, i dirigenti sono sul piede di guerra
Dirigenti comunali in Prefettura. Numericamente allo stremo, i funzionari apicali di Piazza del Popolo hanno attivato formalmente il tavolo di conciliazione con i commissari. Al...

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Dirigenti comunali in Prefettura. Numericamente allo stremo, i funzionari apicali di Piazza del Popolo hanno attivato formalmente il tavolo di conciliazione con i commissari. Al leader della triade, Giuseppe Priolo, chiedono soprattutto ma non solo - una svolta nell'organizzazione della macchina amministrativa. Il primo round, alla presenza del sub commissario Silvana D'Agostino, si è svolto ieri nel Palazzo di Governo. Presenti il segretario generale, Vincenzo Lissa, il comandante della Polizia Municipale, Michele Arvonio, ed il Ragioniere capo, Gianluigi Marotta, insieme al segretario provinciale della Cisl Fp, Antonio Santacroce. Assente soltanto il dirigente all'Ambiente, Luigi Cicalese.

 
Diverse le questioni, ormai annose, che nelle ultime settimane li hanno portati a richiedere ufficialmente un confronto istituzionale. Prima di tutto, l'improcrastinabile riorganizzazione di un Comune estremamente sottodimensionato in termini di personale. Proprio a partire dai dirigenti. «Siamo in quattro sintetizza efficacemente Arvonio e così non possiamo reggere. Siamo troppo pochi. Dovremmo essere in nove. Andare avanti in questo modo - riferisce - è francamente insostenibile». Il tavolo si è aggiornato ad un nuovo incontro che dovrà svolgersi tra 7 giorni. Per l'occasione, si dovrebbe entrare nel merito anche di un'altra legittima rivendicazione dei dirigenti: il pagamento delle spettanze arretrate legate alle indennità di risultato. Nel frattempo, è partita la discussione sul nodo dirimente della riorganizzazione. Attualmente, la riduzione all'osso del numero dei dirigenti si ripercuote negativamente sui tempo dell'amministrazione. Nel corso degli ultimi anni, infatti, ciascuno dei superstiti ha sommato su di sé un elevato numero di deleghe. Ovviamente moltiplicando i propri carichi di lavoro. Luigi Cicalese, per esempio, gestisce contemporaneamente settori delicatissimi quali Ambiente, Lavori Pubblici, Patrimonio e Politiche sociali.

Il Comandante dei vigili urbani, Michele Arvonio, è titolare pure del Settore Alloggi e, da poco, è il numero uno dei vigilini e dell'Acs. Il segretario generale, Vincenzo Lissa, si occupa anche dell'Ufficio legale e della gestione sinistri e delle Pari opportunità. Con i commissari, è diventato, fatto senza precedenti, il responsabile della comunicazione istituzionale dell'ente. Il Ragioniere capo Gianluigi Marotta, per finire, deve occuparsi contemporaneamente anche di Pubblica istruzione, Politiche giovanili, Cultura e Turismo. Una situazione paradossale per un capoluogo. Arvonio fa l'esempio di Pomigliano d'Arco, Comune dal quale proviene il segretario Lissa: «Lì ricorda i dirigenti sono più di 10». Ad Avellino, secondo la pianta organica, dovrebbero essere almeno 8. In attesa di riscontri dal tavolo di conciliazione della Prefettura, i commissari daranno le prime indicazioni sul punto nel Piano del fabbisogno del personale che sarà contenuto nel Bilancio di previsione. Nella conferenza stampa indetta per questo pomeriggio alle 15:30, ufficializzeranno infatti la decisione di tentare il risanamento dell'ente attraverso il pre-dissesto. Quindi illustreranno le novità del previsionale 2019-2021.


Secondo indiscrezioni, dopo le vibranti denunce poste per iscritto dalla responsabile del Servizio strategico tributi, Angela Stramaglia, 3 ordini di servizio sposteranno altrettanti funzionari proprio sul delicatissimo comparto di Palazzo di Città. Ma nel frattempo, quasi tutti i settori comunali risultano profondamente segnati dalla carenza di dipendenti. Quelli attualmente a disposizione sono circa 300. Ben 200 in meno di quanti ne servirebbero, secondo i parametri utilizzati negli anni scorsi. Cinquanta anche se si considera l'attuale status del Comune, che è ente strutturalmente deficitario. Le maglie per le nuove assunzioni, dunque, sono sempre più strette. E una valanga di nuovi pensionamenti è già dietro l'angolo.
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Il Mattino