Medici di base in fuga dai piccoli comuni

In sette vincono il concorso ma rifiutano i Comuni delle aree interne

Un medico di base
I medici non vogliono lavorare in Alta Irpinia. Ancora una volta un bando dell'Asl di Avellino per reclutare dottori di famiglia non ha sortito gli effetti sperati. Infatti, i...

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I medici non vogliono lavorare in Alta Irpinia. Ancora una volta un bando dell'Asl di Avellino per reclutare dottori di famiglia non ha sortito gli effetti sperati. Infatti, i sette vincitori (su 23 partecipanti) alla fine hanno rifiutato la destinazione per approdare in altre sedi (tutti avevano preso parte a più procedure contemporaneamente).

In questo momento, l'anagrafe dell'Ordine dei medici di Avellino conta appena 250 medici di medicina generale a fronte di un fabbisogno di almeno 307 (ovvero uno ogni 1300 abitanti). In alcuni piccoli comuni non c'è nemmeno un medico di base: «Stiamo lavorando per cercare di colmare queste lacune», dice il direttore generale dell'Asl di Avellino Mario Nicola Ferrante. «Per quanto riguarda i medici di base, ci sono delle procedure che sono disposte ciclicamente. Purtroppo in questa ultima occasione le cose non sono andate bene».

Problemi anche negli ospedali periferici, Ariano Irpino e Sant'Angelo dei Lombardi: «Anche in questo caso - prosegue il manager - è pronto un piano per le assunzioni. In parte, è già in fase avanzata per quanto concerne gli anestesisti e i medici d'urgenza da destinare ai pronto soccorso. Nel primo caso, sono già pervenute 7 domande, mentre nel secondo ne sono arrivate 5».

Ma la fuga dei medici dai presidi sanitari «è una questione nazionale che il governo sta affrontando». Il riferimento di Ferrante è agli interventi introdotti nel decreto Bollette: «Si tratta dell'incremento della tariffa oraria delle prestazioni aggiuntive e dell'anticipo dell'indennità nei servizi di emergenza-urgenza, che va dai 100 euro lordi per il personale medico ai 50 per il personale infermieristico. Confidiamo nel fatto che queste misure possano essere da aiuto per gli ospedali delle aree interne. Nei delle due procedure avviate sono stati adottati questi criteri, ovvero un indennizzo di 100 euro, comprensivi di spese di viaggio, vitto e alloggio per chi verrà a prestare servizio ad Ariano Irpino o Sant'Angelo dei Lombardi».

Presto altre buone nuove, «dal primo giugno e fino alla fine dell'anno è previsto un incremento per le indennità di pronto soccorso. Anche il personale medico in formazione può prestare collaborazione volontaria e occasionale con contratto libero-professionale».


Situazione difficile anche nelle carceri, dove c'è bisogno di ingaggiare almeno 10 medici (6 nell'istituto penitenziario di Ariano Irpino e 4 a Sant'Angelo dei Lombardi): «La normativa potrà avere conseguenze positive anche in questi contesti».
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Il Mattino