«Non ho alcuna intenzione di far perdere alla città il marchio Unesco». Ospitare negli ultimi mesi personaggi di rilievo, operatori di settore, comitive di...
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Tradotto vuole dire, intanto, «via i dehors». Su questo non si torna indietro. Il sindaco ha firmato le prime ordinanze di rimozione, nella prossima settimana ne arriveranno altre. Si tratta di numerose strutture esterne ai locali commerciali per le quali non vi è stata autorizzazione da parte della Soprintendenza e che si trovano lungo corso Garibaldi, piazza Roma, piazza Piano di Corte, vico Umberto I e viale Principe di Napoli.
«Dobbiamo meritarci riconoscimenti importanti - prosegue Mastella -. Lo dico ai miei collaboratori, dai quali so di potere ottenere molto di più, ai cittadini perché possano contribuire innalzando in qualche caso il loro tasso di civiltà, agli operatori commerciali perché non guardino a certe soluzioni imposte dal Comune come a un atto di cattiveria nei loro confronti ma come un modo di guardare avanti insieme. Sui dehors bisogna fare chiarezza. La loro realizzazione, come prevede il vigente Puc, comporta una specifica autorizzazione preventiva da parte della Soprintendenza. Installarli sì, ma secondo le regole. Ricordo che questa materia è regolata da una legge dello Stato che dobbiamo fare rispettare. Ripeto, occorre che tutti ci impegniamo per evitare che prevalga la sciatteria, specie nel cuore della città, perché neutralizzerebbe le tante potenzialità per un vero sviluppo turistico».
In realtà il rischio di cancellazione dalla lista Unesco del complesso di Santa Sofia è sempre dietro l'angolo. Qualsiasi ispettore, annotando la mancata manutenzione della buffer zone (l'intero centro storico) potrebbe proporre la «procedura d'infrazione». Significativo il giudizio espresso di recente dalla dirigente di settore del ministero, Angela Maria Ferroni, circa la qualità dell'accoglienza e sullo scarso decoro urbano. Per non parlare del degrado in cui versa proprio il complesso grazie al quale Benevento può vantare il prestigioso bollino internazionale.
E per il monumento in corsa per un nuovo riconoscimento, l'Arco di Traiano, la Soprintendenza annuncia la possibilità che possa essere recintato per meglio tutelarlo dalle «aggressioni» esterne.
Mastella sbotta. «Tutto quello che è di nostra competenza dobbiamo farlo e lo faremo con maggiore incisività. Ma collaborino tutti. Da parte nostra non tollereremo più soste selvagge che deturpino l'immagine dell'Arco, da parte dei vigili tolleranza zero». Il tema è più complesso, però. Si tratta di rimodulare un piano per la valorizzazione del monumento. «Con la Soprintendenza - dice - lavoreremo per portare avanti un progetto di riqualificazione dell'intero contesto. Al momento la circolazione ravvicinata delle auto non può essere soppressa, ma nel nuovo piano ci saranno varchi per portare progressivamente avanti il programma di isolamento di questo bene culturale». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino