Natale, la ricetta anti-rincari delle famiglie benventane: comprare pesce oggi e congelarlo in vista del cenone

Tutti in coda per gli acquisti delle feste: si teme la stangata della vigilia

Natale, rincari record per pesce e frutti di mare
Le famiglie beneventane hanno trovato la ricetta anti-crisi per le prossime festività. C'è già chi sta comprando pesce fresco per congelarlo e poterlo...

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Le famiglie beneventane hanno trovato la ricetta anti-crisi per le prossime festività. C'è già chi sta comprando pesce fresco per congelarlo e poterlo gustare alla vigilia di Natale e a Capodanno. In tanti non vogliono rinunciare a cene e pranzi natalizi a base di prodotti ittici come da tradizione malgrado i prezzi siano saliti alle stelle come del resto di tanti altri prodotti, frutto del caro bollette e delle speculazioni.

Considerato che, come avviene solitamente all'avvicinarsi delle festività, nelle prossime settimane si prevedono altri aumenti, in molti stanno giocando d'anticipo. «Effettivamente - dice Toni Canale, commerciante di prodotti ittici - tanti clienti si stanno precipitando a fare acquisti adesso per congelare e quindi non correre il rischio di altri rincari nella settimana di Natale. Negli ultimi giorni stiamo registrando delle file. In particolare stiamo registrando un incremento degli acquisti soprattutto per calamari, seppie e polpi considerato che serviranno per insalate di mare, fritture e calamarate. In tutti c'è la paura di un aumento vertiginoso dei prezzi e di dover rinunciare a determinate pietanze. Per il momento, pur avendo registrato nei mesi scorsi una leggera diminuzione del volume d'affari, le prenotazioni non si discostano di molto da quelle degli anni precedenti anche se sul mercato bisognerà muoversi con cautela e tempismo per evitare speculazioni».

Il cenone completo di Natale, secondo calcoli effettuati dagli addetti ai lavori, in considerazione dei prezzi al dettaglio attuali costerà a una famiglia di quattro persone adulte, tra i 150 e i 180 euro circa solo di pesce fresco. Insomma, sarà un salasso, quasi un lusso. «Il menu in questione dice Luigi Micco - prevede antipasti di mare, insalata di baccalà, pasta con frutti di mare o calamari, pesce bianco e frittura mista. vanno aggiunti la pasta, i dolci, i vini e spumanti. Ecco perché in tanti stanno optando per la scelta mix di prodotti freschi, congelati e surgelati. Del resto già da settembre in concomitanza con il rialzo di tutti i prezzi è salita la vendita di prodotti ittici non freschi».

Sui banchi del pesce i prezzi sono vari, ma il caro bollette e il rincaro del gasolio si fanno sentire. A oggi, in città, i calamari in media si vendono a 20 euro al chilo anche se ci sono anche determinate qualità che si aggirano tra i 14 e i 16 euro, mentre i calamaretti si vendono a 12 euro. Le seppie tra i 13 e i 18 euro al chilo, i polpi oscillano tra i 20 e i 25 euro al chilo. Le orate di allevamento intorno ai 10 euro, mentre per quelle di mare si parte da 16,50 euro per arrivare a 24 euro al chilo. Identico il prezzo per le spigole. I frutti di mare sono arrivati a 16 euro al chilo come media.


Un grosso punto interrogativo per le prossime settimane è legato anche all'approvvigionamento. «C'è il rischio dice Angelo De Caro di avere problemi a reperire prodotti non di allevamento, considerato che diversi pescatori a causa dell'aumento delle spese hanno cessato l'attività. Questo è un altro motivo che sta spingendo le persone ad anticipare gli acquisti. Riteniamo che nel nostro settore dove si è registrato negli ultimi tre mesi un calo, il segno meno sarà mantenuto ma contiamo di fare gli stessi numeri almeno come valore delle ultime annate sebbene stiano salendo molto gli acquisti di prodotti surgelati, ma onestamente parliamo d'altro».

Vincenzo Santamaria per incentivare la clientela ha ideato il servizio a domicilio: «Inutile meravigliarsi del fatto che in questo periodo il pesce subisce una lievitazione dei prezzi. Chiarisco che non c'è speculazione da parte nostra e mi fa piacere vedere che nonostante il periodo difficile molte famiglie si sono già organizzate per investire dei soldi per comprare pesce in anticipo per poterlo cucinare a Natale. È un bel segnale e sicuramente almeno per queste feste vale la pena abbandonare i congelati, il nostro vero nemico».

Così Sergio Montano, altro decano del settore: «Non voglio essere accusato di eccesso di ottimismo - dice - ma a dispetto delle voci di crisi, almeno da noi non ci sono state flessioni e soprattutto stiamo avendo già prenotazioni dei nostri clienti per Natale. La novità è che in tanti si sono anticipati. Del resto con il settore ittico in base a come vuoi mangiare spendi, quindi c'è la possibilità per tutti. Le maggiori richieste in questa fase le stiamo avendo per calamari, polpi e seppie».

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Il Mattino