Benevento, scuola: rinvio della partenza genitori e pediatri in rivolta

Benevento, scuola: rinvio della partenza genitori e pediatri in rivolta
Non accennano a placarsi le polemiche dopo il nuovo rinvio dell'anno scolastico, in città posticipato al primo ottobre a causa della curva dei contagi in ascesa e di...

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Non accennano a placarsi le polemiche dopo il nuovo rinvio dell'anno scolastico, in città posticipato al primo ottobre a causa della curva dei contagi in ascesa e di alcune criticità di natura logistica da risolvere. L'ordinanza firmata martedì dal sindaco s, subito divenuta oggetto di critiche da parte del popolo telematico, ha innescato una rovente serie di polemiche. Se, da un lato, gran parte dei dirigenti scolastici ha approvato la decisione, a patto che non si vada oltre la nuova data indicata, nelle ultime ore il fronte degli scontenti è aumentato sensibilmente e a ingrossarne le fila ecco famiglie, esponenti politici e pediatri, uniti nel puntare il dito contro il primo cittadino. «Le scuole devono riaprire. Ora e subito. Qualunque rinvio non è più in alcun modo accettabile perché le ragioni restano incomprensibili» si legge in una nota diramata dai genitori degli alunni sanniti, che stamattina si riuniranno per protestare all'esterno di Palazzo Mosti, partecipando al presidio allestito dall'associazione Civico 22.


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A rincarare la dose, anche i pediatri delle famiglie di Benevento. «Le motivazioni sanitarie addotte sono assolutamente inconsistenti, in contraddizione con i dettami scientifici delle strategie epidemiologiche e con quanto indicato dal Cts - scrivono i pediatri Raffaele Arigliani, Vincenzo Caruso, Antonella Casani, Imma Florio, Annamaria Izzo, Claudio Simeone, Maurizio Soricelli, Titti Sorice e Valeria Vicario - Chiediamo che tale ordinanza venga immediatamente rimossa e che per il futuro qualsiasi scelta riguardante il mondo della scuola venga preventivamente concertata in un tavolo che preveda la presenza delle autorità sanitarie locali, i pediatri di famiglia, rappresentanti delle scuole e dei genitori. A fronte delle criticità organizzative del piano di prevenzione dell'epidemia è certo che dalla chiusura delle scuole in frequenza diretta i ragazzi subiscono un grave danno alla loro salute psicosociale, privati di un diritto essenziale sancito dalla Costituzione. In particolare i più deboli, i più fragili, i più svantaggiati ne saranno maggiormente colpiti, con conseguenze negative e talora drammatiche per le loro famiglie e il contesto sociale». Critico anche Antonio Furno, membro del coordinamento del Circolo Pd di Benevento. «In Lombardia, la regione più colpita dalla crisi del Covid, la scuola è iniziata il 14 settembre. A Benevento, la città che avrebbe dovuto essere Covid free, la scuola inizierà forse il primo ottobre. In questi 16 giorni di differenza c'è tutto il dramma di una città e di una provincia malgovernate - scrive Furno - Se il sindaco avesse dedicato alla scuola una frazione del tempo che egli ha speso nell'organizzazione di concerti e feste in piazza, oggi ci troveremmo probabilmente con i plessi scolastici in ordine».
LA REPLICA
Pronta la replica del Comune. «Non abbiamo rinviato il rientro in aula per un nostro capriccio, ma ascoltando le richieste dei dirigenti scolastici - dice Mastella - Tali polemiche sono gratuite e strumentali». «La scuola è una questione troppo importante per essere lasciata in pasto a polemiche sterili - sostiene l'assessora all'Istruzione Rossella Del Prete - Mi piacerebbe che i genitori che protestano oggi per l'assenza dei loro figli da scuola per soli sei giorni ricordino poi il valore della frequenza regolare delle lezioni quando organizzeranno le assenze dei loro stessi figli per andare magari a fare la settimana bianca. Resto poi basita di fronte alla levata di scudi di alcuni pediatri. Ricordo ancora quanto ho faticato per difendere il diritto allo studio dei miei figli e cercare di non fargli perdere i mesi da loro prescritti per guarire da un raffreddore. Abbiamo tutti un grande compito: preparare i nostri studenti a iniziare un anno scolastico in piena sicurezza, senza togliere loro l'entusiasmo e l'emozione del primo giorno di scuola, e senza sporcare un mondo che ha bisogno di maggiore attenzione. Dovremmo discutere di questo, non sul differimento di soli sei giorni della riapertura delle scuole per motivi di sicurezza».
IL PUNTO

Intanto, proseguono a gran ritmo gli interventi di edilizia e sanificazione negli istituti cittadini. Dal punto di vista strutturale, si tratta di ultimare i lavori di ampliamento delle aule, mentre nulla da fare ancora per termoscanner e banchi monoposto. Per i primi si resta in attesa dei finanziamenti regionali e appare ormai scontato che a rilevare la temperatura agli studenti prima dell'ingresso in aula saranno le famiglie. I secondi, invece, non verranno consegnati prima di metà ottobre, e ogni istituto ha provveduto a ovviare tagliando in due i banchi disponibili, collocando i biposto nelle aule più ampie riservandoli a un singolo alunno o alternando didattica a distanza e in presenza. I maggiori benefici derivanti dallo slittamento, tuttavia, dovrebbero riguardare l'ampliamento dell'organico. In questi giorni l'Usp concluderà le graduatorie per le nomine dei docenti e il nuovo personale potrebbe insediarsi già dal primo ottobre.
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Il Mattino