Incendio a Benevento, auto in fiamme: è il settimo rogo in quindici giorni

Incendio a Benevento, auto in fiamme: è il settimo rogo in quindici giorni
Settimo rogo di auto in quindici giorni. Questa volta gli attentatori non hanno centrato del tutto l'obiettivo, perché le fiamme che avevano appiccato hanno solo...

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Settimo rogo di auto in quindici giorni. Questa volta gli attentatori non hanno centrato del tutto l'obiettivo, perché le fiamme che avevano appiccato hanno solo danneggiato due pneumatici di una Fiat Punto in sosta in via Raffaele Calabria, una traversa di via Torre della Catena, adiacente a via dell'Università. L'auto presa di mira è di proprietà di una donna di 59 anni, casalinga. L'incendio si è sviluppato poco dopo la mezzanotte e alcuni abitanti della zona hanno dato l'allarme. Sul posto sono giunti i vigili del fuoco del Comando provinciale che sono riusciti a fare in modo che le fiamme non avvolgessero tutta l'auto. Sono intervenuti anche i carabinieri del Nucleo operativo e radiomobile della compagnia di Benevento per i primi accertamenti. Anche se sul posto non sono state trovate tracce di liquido infiammabile o diavolina, che sono spesso alla base di questi roghi, la natura dell'incendio è certamente dolosa. Pertanto, i carabinieri si sono riservati ora di ascoltare la proprietaria dell'auto in sede di denuncia per approfondire le possibili motivazioni dell'atto intimidatorio.

Nell'immediatezza dell'evento la donna ha sostenuto di non avere una spiegazione per l'accaduto. In due settimane si sono registrati cinque incendi in città e due in centri della provincia. 

In cinque dei sei incendi la proprietaria dell'auto risulta essere una donna. Una di queste, una psicologa, è stata oggetto di due diversi attentati: il primo, il 5 agosto, non aveva sortito effetto perché qualcuno aveva notato ciò che stava accadendo all'auto, una Chevrolet Spark che era in sosta presso l'abitazione della professionista, in via Saragat. Sul posto, in questo primo caso, era stata trovata della diavolina che avevano adoperato gli attentatori. A distanza di qualche giorno l'auto era sta completamente distrutta dalle fiamme. Altro incendio in città in via Palmieri al rione Libertà, per una Bmw che la proprietaria aveva lasciato in sosta qualche ora prima del rogo. A Ferragosto, le fiamme avevano avvolto un auto Toyota Yaris di un dipendente Asl in sosta in piazza Fusco, nel quartiere Santa Maria degli Angeli, lungo il fiume Sabato. Due donne sonoanche le proprietarie, di una Giulietta e di una Kia Picanto che, a Pannarano e Sant'Agata dei Goti, tra il 13 e il 19 agosto, erano state distrutte dalle fiamme mentre erano parcheggiate, una in un cortile e un'altra lungo la strada. Su quattro di questi roghi indagano gli agenti della Squadra Mobile, coordinati dal dirigente Flavio Tranquillo e il commissario Rosario Pascarella. Gli altri tre casi sono al vaglio dei carabinieri guidati dal comandate della compagnia di Montesarchio, Leonardo Madaro e quello della compagnia di Benevento, Vincenzo Falce. Il tutto coordinato dalla Procura diretta da Aldo Policastro. 

Al momento gli inquirenti escluderebbero sia la pista di un movente estorsivo sia quello di un piromane. Nessuno dei proprietari delle auto prese di mira infatti svolge attività tali che possono far scattare le mire degli estorsori. Anche la pista del piromane, per le modalità degli incendi non pare probabile. Infatti c'è una diversità degli inneschi che sono appunto differenti ed anche per la dislocazione che riguardano zone della città distanti l'una dall'altra, infatti chi per patologie varie è portato ad appiccare gli incendi si sofferma in zone limitrofe.

Si punta pertanto ad individuare moventi che scaturiscono dalla sfera privata dei proprietari dell'auto prese di mira. Un elemento, questo, che rende le indagini più complesse dovendo scandagliare più elementi, e non sempre si riesce ad avere una fattiva collaborazione delle vittime che in alcuni casi sono restie a riferire su sospetti nel timore di ulteriori atti d'intimidazione. 

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Il Mattino