La «cura di bellezza» stavolta l'offre il governo. Almeno così è annunciato nella sventagliata di proclami del calderone Piano Rilancio. Come se la...
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«Sarà, nonostante la pandemia, e con le necessarie precauzioni e il rispetto delle disposizioni del governo dice il referente del Polo museale campano, Ferdinando Creta -, una estate come abbiamo sempre pensato debba essere in questo prestigioso teatro, un palcoscenico destinato agli spettacoli e agli eventi artistici. Prevediamo di operare secondo una logica di programmazione che possa valere ogni anno. Faccio un esempio, il giugno dei protagonisti della letteratura e di altre arti espressive, il luglio della musica, agosto invece dedicato al teatro con una incursione-evento da parte della lirica. In questo anno particolare è come se proponessimo un assaggio di quello che potrà diventare lo scenario, di qualità e di grande impatto, dal prossimo anno in poi». C'è da dire che il Teatro Romano sarà a disposizione degli eventi promossi dal Comune e da altre istituzioni, come il festival Bct che tra fine luglio e inizio agosto proporrà cinema e televisione attraverso i loro interpreti. Ogni sera sul palcoscenico del sito archeologico attori e registi che si racconteranno prima della proiezione dei film. Naturalmente stessa disponibilità per gli eventi inseriti nel cartellone di «Benevento Città Spettacolo» di fine agosto. Intanto dal 12 luglio i concerti dell'Orchestra Filarmonica di Benevento, e ad agosto il cartellone teatrale. «Settembre non passerà invano promette Creta -. Penso di raggiungere con Scabec Campania un'intesa per realizzare una rassegna e coinvolgere turisti. Parliamo, per tutti gli eventi e gli spettacoli di questa estate, di realizzazioni compatibili, per numero di interpreti e di scenografie, con le limitazioni dovute al rischio Covid-19».
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La città saluta con soddisfazione i primi visitatori (quasi tutti beneventani) dopo la riapertura, sia pure a regime ridotto, del museo del Sannio, Arcos, Sant'Ilario e museo diocesano. Ci si interroga con amarezza sulla incomprensibile persistenza dei lucchetti alle porte di Hortus Conclusus e area archeologica dell'Arco del Sacramento. Al Teatro Romano dal 2 giugno, data della riapertura, a oggi quasi mille i visitatori, entro fine mese si potrebbe eguagliare il record dello scorso anno di oltre duemila ingressi. Torniamo alla bellezza e ai «corpi» da curare. Appare evidente che il tema non sia tanto quello degli eventi ma dei loro palcoscenici. Non avrebbe alcun senso, nella prospettiva-dovere di una crescita civile e culturale della città, ritenere «missione compiuta» le ospitate dei vari attori o personaggi di grido (peraltro in genere interessati a proporre i loro prodotti) mentre magari non si ha alcuna cura, né tutela per i siti d'arte e i monumenti, e non si riesce a valorizzarli neanche a stretto giro, cioè nei confronti degli stessi cittadini, moltissimi inconsapevoli del consistente giacimento posseduto. La riproposta del «G8 Cultura» da parte dei Cinque Stelle (l'idea e l'insediamento sono del 2017 su iniziativa di Rete Campus) è un serio tentativo di recuperare il senso della politica dei beni culturali e delle strategie condivise per renderli asset di sviluppo in un quadro di pedagogia civile e di maggiore consapevolezza istituzionale. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino