Acqua, in 1.200 firmano la petizione: «È imbevibile, esaminare la qualità»

Il calcare nel mirino, sempre più casertani acquistano le bottiglie di minerale

Il caso sollevato in Consiglio comunale
Sono 1.200 i cittadini che hanno firmato la petizione lanciata dal movimento Caserta Decide per chiedere all'amministrazione comunale un miglioramento della qualità...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA FLASH
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

Sono 1.200 i cittadini che hanno firmato la petizione lanciata dal movimento Caserta Decide per chiedere all'amministrazione comunale un miglioramento della qualità dell'acqua pubblica. Il documento verrà consegnato questa mattina al palazzo di città dopo un breve presidio in piazza Ruggiero.

L'obiettivo, si legge nel testo, è quello di sensibilizzare le istituzioni affinché vengano risolte le problematiche che da tempo interessano ormai le condotte idriche del territorio, tra queste la notevole presenza di calcare che oltre a inficiare la bevibilità dell'acqua sta innescando danni notevoli a elettrodomestici e tubature in un gran numero di appartamenti. La petizione propone poi all'ente, in caso di mancata risoluzione della problematica, di avviare una procedura «in danno» della Italgas, la società che attualmente gestisce il servizio in città.


Infine, l'invito a monitorare costantemente la qualità dell'acqua sul territorio e a tener fede a quanto previsto dalle delibere comunali rispettivamente la numero 101 del 13 maggio 2022 e la numero 75 de 27 luglio 2022 affinché il servizio idrico continui a essere pubblico. Sul caso, il consigliere comunale Raffaele Giovine di Caserta Decide aveva già presentato una mozione nell'estate del 2022 e una interrogazione discussa a inizio dicembre scorso. «Sembrano lontani i tempi in cui - aveva dichiarato in quella occasione il consigliere - l'acqua di Caserta era certificata come la migliore d'Italia. È da mesi, infatti, ormai che la qualità dell'acqua in città è pessima, non in termini di potabilità ma di bevibilità. I cittadini hanno il diritto di conoscere i motivi che hanno provocato questo peggioramento. È per questo che abbiamo lanciato la petizione e contestualmente condotto dei test nelle abitazioni di coloro che si sono resi disponibili e hanno aderito all'iniziativa. Da questa indagine è emerso, come aveva già segnalato la Italgas, che l'acqua è a norma ed è potabile ma questi dati non sono, a nostro avviso, sufficienti perché la presenza abbondante di calcare è evidente, così come lo sono i danni che sta causando. A tutto ciò occorre aggiungere anche le conseguenze sul piano ambientale perché sempre più famiglie acquistano l'acqua in bottiglia per effetto della scarsa bevibilità dell'approvvigionamento idrico casalingo. Il Comune di Caserta, chiamato in causa su questo argomento, ha replicato di aver appreso, in via informale, dalla società che gestisce il servizio, che l'acqua che arriva nelle nostre case non proviene più, come in passato, dalle fonti collinari del Beneventano bensì da alcuni pozzi che si trovano nel territorio di Acerra, nel Napoletano. Da qui il mio appello a convocare d'urgenza un incontro in Regione per fare chiarezza sulla vicenda».



L'amministrazione comunale dal canto suo ha fatto sapere intanto a fine dicembre di essere risultata beneficiaria, nell'ambito del Poc, il Piano operativo complementare 2014-2020, di un finanziamento di 23,8 milioni di euro per il rifacimento dell'intero sistema di distribuzione idropotabile. Un progetto che consentirà la rifunzionalizzazione e l'ammodernamento della rete idrica comunale ma anche dei sistemi di captazione, con l'azione combinata delle nuove tecnologie, attraverso un approccio di telecontrollo e automazione. «L'obiettivo si legge nel testo diramato dall'Ente - è quello di scongiurare perdite, evitare gli sprechi e garantire al contempo un risparmio dell'acqua con una fornitura sempre più sicura e sostenibile per i cittadini nel rispetto dell'ambiente e in linea con l'ottimizzazione delle risorse idriche».
  Leggi l'articolo completo su
Il Mattino