Università Vanvitelli e Anbsc, patto per valorizzare i beni confiscati

Università Vanvitelli e Anbsc, patto per valorizzare i beni confiscati
Unire le competenze dell'ateneo Vanvitelli - giuridiche, tecniche ed economiche - e quelle dell'Agenzia nazionale per i beni sequestrati e confiscati per incentivare il...

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Unire le competenze dell'ateneo Vanvitelli - giuridiche, tecniche ed economiche - e quelle dell'Agenzia nazionale per i beni sequestrati e confiscati per incentivare il recupero e la valorizzazione dei beni sottratti alla criminalità organizzata è l'obiettivo della convenzione quadro sottoscritta oggi tra il rettore Gianfranco Nicoletti e il direttore dell'Agenzia, prefetto Bruno Corda.

«L'ateneo Vanvitelli è da sempre impegnato nella lotta all'illegalità e favorevole ad iniziative volte alla promozione della legalità - ha commentato il rettore Gianfranco Nicoletti - Promuovere una migliore conoscenza dell'uso sociale dei beni confiscati alla camorra, della cultura della legalità e delle regole democratiche è di certo una delle nostre mission, soprattutto in considerazione del contesto territoriale in cui ci troviamo e su cui insistono la maggior parte delle nostre sedi. Questo accordo con l'Anbsc  è un ulteriore passo in avanti verso questa direzione. Mettere a fattor comune le competenze delle diverse Istituzioni ritengo sia la strada più giusta da percorrere, puntando anche sulla formazione delle generazioni future con il coinvolgimento della società civile».

«La collaborazione tra l'Anbsc e l'università Vanvitelli - ha sottolineato il prefetto Bruno Corda - si inserisce nel contesto di un generale percorso di cooperazione con i principali atenei nazionali. Questa occasione è ancora più importante perché riguarda un ateneo inserito in un contesto territoriale di particolare delicatezza come quello casertano in cui la lotta alla criminalità organizzata assume un valore particolarmente significativo. La cooperazione che viene instaurata a seguito della convenzione quadro sottoscritta consentirà un'analisi di grande rilievo riguardante l'impatto che gli investimenti della criminalità organizzata - immobiliari e aziendali - rivestono sul territorio e una verifica del loro valore economico quando vengono restituiti alla collettività per l'uso sociale e alla economia di mercato legale. In ultima analisi, la convenzione contribuirà alla promozione della cultura della legalità soprattutto nei riguardi delle giovani generazioni e ad una maggiore consapevolezza dell'importanza della valorizzazione e utilizzo dei beni confiscati».

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Il Mattino