Hanno chiesto 4mila euro di tangente ad un imprenditore bufalino di Cancello ed Arnone (Caserta) come arretrati per gli anni in cui non erano passati. Tre estorsori...
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Nessuna «giovane leva» del clan tra i tre indagati, che rispondono di tentata estorsione in concorso aggravata dal metodo mafioso; compaiono invece il pregiudicato 60enne Francesco Martino, storico esponente del clan già due volte condannato con sentenze irrevocabili per reati di camorra, il 49enne Pasquale Verrone, noto alle forze dell'ordine, e un incensurato di 53 anni.
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Secondo quanto accertato dai carabinieri attraverso le intercettazioni telefoniche e il pedinamento degli indagati, Martino e i complici si sarebbero presentati più volte presso l'allevamento di bufale e la casa della vittima, minacciando di dar fuoco al capannone di fieno, se non avessero ricevuto 4000 euro per il servizio di «guardiania» da loro imposto; un servizio fittizio ovviamente, perché il pizzo serviva a recuperare le somme arretrate, dal momento che Martino era stato in carcere negli ultimi anni e non aveva potuto taglieggiare l'imprenditore. Questi però non si è fatto intimidire collaborando alle indagini e permettendo agli inquirenti di incastrare i tre estorsori.
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Il Mattino