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Uno striscione con la scritta «Vergogna» ha fatto la sua comparsa ieri in via San Carlo occupando quasi interamente la barriera di cemento che separa il secondo tratto della strada. Si tratta dell'ennesima protesta messa in campo da commercianti e residenti contro la decisione del Comune di Caserta di interdire il transito a veicoli e pedoni. La strada è stata chiusa per ragioni di sicurezza. Al civico 33 c'è infatti un palazzo a rischio crollo, sgomberato del tutto appena pochi giorni fa. In un primo momento l'amministrazione si era limitata a posizionare delle transenne removibili, con scarsi risultati in virtù del fatto che erano state più volte spostate per aggirare il divieto di accesso, poi la decisione di installare una rete metallica, anche questa sistematicamente divelta da ignoti per consentire il passaggio pedonale. Infine mercoledì scorso l'Ente si è visto costretto a realizzare un muretto di cemento con tubi in acciaio per chiudere definitivamente la strada e garantire così l'incolumità pubblica. Commercianti e residenti si sono opposti con forza a questo provvedimento, dapprima occupando temporaneamente la strada per impedire agli operai di proseguire il lavoro, poi con una diffida indirizzata al Comune e ai proprietari del palazzo, infine ieri l'atto dimostrativo con l'affissione del manifesto carico di indignazione «che però - precisano - non è indirizzato all'amministrazione comunale ma a chi ha causato questo scempio».
I commercianti puntano l'indice contro chi ha abbattuto il palazzo adiacente ad aprile scorso, salvo poi abbandonare il cantiere e interrompere i lavori.
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Una delegazione ha incontrato peraltro anche l'assessore alle Attività produttive, Emiliano Casale, che dal canto suo si è ripromesso di convocare nelle prossime ore l'amministratore di condominio del palazzo pericolante per avere lumi sullo stato dell'arte e chiedere un'accelerazione dei lavori. C'è attesa infatti per i sopralluoghi tecnici cui sono tenuti i proprietari dell'edificio destinatari di una ordinanza del Comune di messa in sicurezza ad horas. Stando a quanto emerso dalle ultime assemblee di condominio, i proprietari starebbero agendo su un doppio binario. Da un lato l'obbligo di mettere in sicurezza il palazzo a proprie spese, dall'altro il conferimento di un incarico ad un legale per ottenere un congruo risarcimento danni. Resta il punto interrogativo sui tempi del cantiere che non sarebbero così brevi, proprio come temuto dai commercianti che prevedono, complice la barriera, una desertificazione della strada in vista dell'unico periodo dell'anno, quello natalizio, che avrebbe potuto restituire loro un po' di ossigeno dopo due anni di crisi.
Il Mattino