Zero positivi su 3.151 tamponi eseguiti ieri, nessun decesso nelle ultime 24 ore, un nuovo guarito (che porta il totale a 4.071), nessun paziente in rianimazione, 45 malati...
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«Oggi in Campania abbiamo avuto zero contagi, zero decessi, zero ricoveri in terapia intensiva - ha ricordato il governatore - il focolaio di Mondragone lo stiamo spegnendo. Nelle cinque palazzine della ex Cirio messe in quarantena, oggi non vi è più nessun abitante positivo. Continueremo nei prossimi giorni il tracciamento e i test nelle aree contigue. Fino ad ora - aggiunge De Luca - sui 400 tamponi già processati dei circa mille prelievi nasofaringei cui si sono sottoposti volontariamente i cittadini, non è emerso nessun caso». «Al termine della quarantena ripeteremo i tamponi su tutti i 750 residenti» conclude il presidente della Regione che rivendica le «misure rigorose, messe in atto tempestivamente, per spegnere il focolaio anche grazie all’intervento massiccio delle forze dell’ordine e dell’Esercito, da me richiesto lunedì scorso».
I numeri sono dalla parte del governatore: il focolaio di Mondragone, per il contesto sociale nel quale si è sviluppato, per le modalità di esordio e di individuazione dei casi (la scoperta di una donna positiva al Covid-19 che si era recata a partorire nell’ospedale di Sessa Aurunca e l’arrivo, nello stesso ospedale, di un suo connazionale, unico sintomatico, con febbre alta e polmonite, da considerare il caso 1) è stato ben controllato. La donna ha partorito a Sessa Aurunca senza provocare contagi intraospedalieri ed è stata trasferita nella struttura ginecologica “Covid” realizzata al Policlinico Federico II. «Il bimbo è stato portato alla pediatria del Moscati di Avellino - avverte Ferdinando Russo, manager della Asl - e sarà restituito alla mamma non appena quest’ultima sarà riscontrata negativa al tampone. Su 2 mila tamponi effettuati negli ultimi due giorni be abbiamo processato 500 tutti negativi e stasera (ieri nda) avremo l’esito di altri 400». Da ricordare anche la fuga di 19 bulgari poi ritrovati poi nella piana del Sele e tutti risultati negativi al virus. Infine le tensioni degli ultimi giorni e l’arrivo dell’esercito chiamato da De Luca a presidiare i palazzi dopo un colloquio con il ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese.
Se il focolaio di Sars Cov 2 a Mondragone avvia a spegnersi il clima politico resta incandescente. Il leader della Lega Matteo Salvini domani alle 18 sarà a Mondragone in un incontro programmato con i cittadini all’angolo di via Razzino nei pressi dei Palazzi ex Cirio. La sera alle 20.30 la cena con sostenitori e amministratori locali a Santa Maria Capua Vetere. Un tour che chiuderà martedì mattina alla Caffetteria Nacca in piazza Annunziata. «Il clan De Luca è completamente fuori controllo - tuona il leader della Lega - un consigliere regionale di sinistra insulta e mi dice di non andare a Mondragone perché creerei un danno all’economia. A De Luca e al suo clan lascio le battutine sul lanciafiamme: peccato che a Mondragone si sia spento. Sarò in Campania per parlare di lavoro, futuro, sicurezza, liste pulite, sanità e rifiuti da smaltire». «Salvini? È un novello don Chisciotte ma con molte macchie e tanta paura politica di scendere sempre più nella percezione emotiva popolare - replica a stretto giro Clemente Mastella, sindaco di Benevento che appoggia De Luca alle regionali con la lista “Noi Campani” - ora ha deciso di dare lezioni al Governatore De Luca sulla vicenda Mondragone anziché pensare alla gestione catastrofica del suo governatore lombardo col tributo di migliaia di morti e contagi che da noi sono poche centinaia e che lì ancora non calano. Viene a dare lezioni senza senso politico ed umano. Una vergogna. Si pensi piuttosto alle parole responsabili del vescovo monsignor Piazza, un pastore intelligente, che invita a guardare a chi c’è dietro alla bagarre di Mondragone: la camorra. Questa è la vera lotta da ingaggiare. Quanto ai problemi sanitari non abbiamo bisogno di lezioni salviniane». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino