Il figlio esce di casa, anziana presa in ostaggio dai rapinatori

Il figlio esce di casa, anziana presa in ostaggio dai rapinatori
Un raid studiato in ogni minimo particolare osservando da lontano i movimenti dentro a fuori l'abitazione. Una banda composta da tre criminali è entrata in azione a...

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Un raid studiato in ogni minimo particolare osservando da lontano i movimenti dentro a fuori l'abitazione. Una banda composta da tre criminali è entrata in azione a Vairano Patenora, dove ha preso di mira un'anziana residente.


Tutto accade in pieno giorno nel centro cittadino. Secondo una prima ricostruzione, i malviventi avrebbero atteso che il figlio della donna uscisse di casa per entrare in azione. Pochi minuti dopo, la donna si è improvvisamente ritrovata faccia a faccia con i criminali, che l'hanno minacciata costringendola a consegnare ogni oggetto di valore tenuto in casa. Sono minuti di terrore, durante i quali l'anziana non può fare altro che obbedire. Alla fine la banda riuscirà a piazzare il colpo, con un bottino di gioielli, contanti e persino la fede nuziale. Poi la fuga dei rapinatori verso la Casilina, dove hanno fatto perdere ogni traccia. La caccia da parte degli inquirenti è partita subito dopo l'allarme della donna. Di certo, la zona non è una di quelle «storicamente» soggette ad incursioni simili, a conferma di un'azione mirata o di un'espansione del raggio d'azione delle bande criminali sul territorio. Nelle stesse ore qualcosa di simile accadeva a Pietravairano: un'insegnante 60enne è stata infatti costretta ad inginocchiarsi e a farsi consegnare la fede nuziale, oro e contanti. Anche in questo caso, gli autori erano tre persone, col viso coperto e i guanti alle mani.

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Solo a settembre nella non lontana Pastorano si registrò un raid mattutino in pieno stile «Arancia Meccanica». Le vittime, in quel caso, l'ultranovantenne Antonio Caimano e la figlia di circa 70 anni. Anche in quel caso si trattava di tre persone, che secondo le testimonianze raccolte parlavano tra loro con un forte accento dell'Est Europa. I criminali attesero l'anziano davanti all'ingresso di casa e appena aperto il portone di casa, dotato di un sistema di allarme ma non di sistema di videosorveglianza, venne bloccato, riportato in casa e percosso. Ormai nascosti dalle pareti dell'abitazione, i banditi a volto coperto puntarono un coltello al fianco del novantenne e bloccato la figlia che tentava di vincere le resistenze, costringendo l'uomo a consegnare denaro contante, oggetti preziosi e persino un fucile. Anche in quel caso, subito dopo la fuga della banda, i due anziani riuscirono a liberarsi e lanciarono l'allarme. Tra le campagne del paese i carabinieri della stazione di Pignataro Maggiore avviarono le ricerche, ma i criminali se l'erano già data a gambe.

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A colpire, in questi due recenti episodi, è l'efferatezza del raid più che i danni materiali. Qualche mese fa, inoltre, proprio Caimano e la figlia erano state vittime di una rapina identica e con le medesime dinamiche, a testimonianza di una vera e propria strategia criminale reiterata. Proprio un anno fa un altro ultranovantenne, l'allora 99enne Antonio Bonacci, si ritrovò invece in un incubo senza fine, con tre raid subiti in solo 7 giorni. Prima il furto dell'auto, poi il raid in casa - a due passi dal Municipio con un bottino di oltre 1.250 euro. Poche ore dopo il docente di lettere in pensione trova un giovane al piano terra del suo appartamento, che gli sottrae alcuni oggetti di valore e le chiavi di quella stessa vettura che era stata rubata pochi giorni prima e poi ritrovata.

Pastorano, invece, non è nuova a raid simili: sempre un anno fa lungo la statale Appia, all'uscita di un ristorante un autotrasportatore originario di Capua venne bloccato e minacciato da due uomini armati di pistola. Il camionista è stato costretto a scaricare dalla bisarca una vettura che trasportava, per consegnarla ai malviventi fuggiti a bordo della Golf. A Pignataro Maggiore, invece, riscosse clamore il blitz di una banda travestita da militari della Guardia di Finanza. Con tanto di paletta in mano, i finti militari estrassero le armi e legarono con fascette a strappo i coniugi proprietari dell'azienda e i dipendenti all'interno. Soltanto dopo l'ingresso degli sconosciuti, i presenti si resero conto di essere le vittime di una rapina a mano armata con sequestro di persona. Gli ostaggi vennero poi condotti in una stanza e tenuti sotto controllo da uno dei rapinatori, armato di pistola, mentre il resto della banda saccheggiò la struttura. Poco più di ottomila euro. Questo il bottino con cui i criminali fuggirono.
 

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Il Mattino