Un pacco dalla Coldiretti alle famiglie in difficoltà

Un pacco dalla Coldiretti alle famiglie in difficoltà
Passata di pomodoro, farina, formaggi, pasta, olio e legumi. E poi, ancora, latte, omogeneizzati e biscotti per i bambini. Ogni confezione pesa 20 chilogrammi e viene consegnata...

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Passata di pomodoro, farina, formaggi, pasta, olio e legumi. E poi, ancora, latte, omogeneizzati e biscotti per i bambini. Ogni confezione pesa 20 chilogrammi e viene consegnata alle associazioni della provincia di Caserta o direttamente alle famiglie economicamente più fragili. Se ne sta occupando Coldiretti Caserta nell'ambito di un'iniziativa nazionale realizzata con Filiera Italia in collaborazione con Campagna Amica. L'organizzazione ha iniziato la distribuzione e andrà avanti fino a quando non avrà recapitato i 18 quintali di beni a disposizione.

L'ultimo rapporto della Caritas «Sulla povertà ed esclusione sociale in Italia» dello scorso dicembre riferiva che nel 2020 i «nuovi poveri» sono cresciuti del 44 per cento. E che in Italia ci sono 5,6 milioni di persone in uno stato di povertà assoluta. La pandemia ha ampliato notevolmente una dimensione già preoccupante, e per l'iniziativa di Coldiretti è il secondo anno consecutivo. «Un'iniziativa di solidarietà - sottolinea Giuseppe Miselli, direttore provinciale che guarda alle difficoltà e rispetta l'anonimato -. Sono sempre di più le persone e le famiglie che non riescono ad arrivare alla fine del mese. Molti hanno perso il lavoro e non sono riuscite a trovarne un altro. C'è chi si arrangia come può con qualche lavoretto, ma in generale non ce la fanno a far quadrare i conti. La differenza rispetto al passato è evidente. Siamo sempre stati abituati a pensare ai poveri come ai senzatetto o a chi era possibile riconoscere come tale già dall'abbigliamento. Adesso si tratta sempre di più di chi non aveva mai fatto ricorso a un sussidio o alla solidarietà delle associazioni. Purtroppo anche chi aveva un piccolo salvadanaio lo ha esaurito e non sa come fare. Sappiamo che quando riescono a uscire da questa criticità lo comunicano tempestivamente affinché l'aiuto di cui hanno beneficiato possa andare a qualcun altro».

Sulle scatole bianche che contengono il cibo, c'è scritto «I deboli nel nostro cuore». «Continueremo a distribuire anche con le Caritas e con altre associazioni», dice il presidente provinciale Manuel Lombardi. «Dinanzi a un'iniziativa nazionale, la disponibilità di Coldiretti Caserta non poteva mancare. È il valore della famiglia contadina che non si ferma al proprio orto ma va oltre e dona a chi ne ha più bisogno. Nei momenti di difficoltà, siamo sempre pronti. Non solo per i pacchi con il cibo, ma anche durante il primo lockdown, quando c'è stato bisogno di sanificare le strade e i nostri soci hanno messo a disposizione i loro trattori. In ogni circostanza di necessità, dettata pure dai terremoti e dalle alluvioni, ci siamo sempre stati e continueremo a esserci. D'altronde viviamo in una società, e non possiamo pensare di essere soli o di ragionare solo su ciò che accade nelle nostre famiglie».

 

L'Opera Sant'Anna di Caserta ha già ricevuto 20 confezioni. «Ringraziamo Coldiretti per la solidarietà che ci aiuta nella nostra azione quotidiana», dice Francesco Marzano, presidente della onlus. «Con loro stiamo cercando anche di strutturare una fornitura continua di frutta e verdura. In questi lunghi mesi abbiamo registrato dei cambiamenti che si sono fatti più evidenti nell'ultimo periodo. Ai pasti in sede affianchiamo la consegna del cibo a casa per chi è malato di Covid o è in quarantena: tutte persone che, oltre a non poter acquistare da mangiare, non possono nemmeno uscire di casa e non saprebbero come fare. Anche a Natale, dei 150 pasti, 40 sono stati consegnati a domicilio». L'Opera Sant'Anna non guarda alla religione e al colore della pelle. Distribuisce cibo e altri generi di prima necessità a chi ne ha bisogno. «Alla fine dello scorso anno siamo arrivati a 85 pasti al giorno, mentre adesso siamo scesi a 70. Questo vuol dire che qualcuno ha cambiato città. Alcune persone hanno anche un po' di vergogna nel farsi vedere, così arrivano alla fine. Noi lo sappiamo e conserviamo i pasti per loro».
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Il Mattino