Creare cellule in vitro che imitino a perfezione quelle umane in maniera tridimensionale. È quanto sta facendo Pertìnet, startup biotech dell’incubatore...
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Praticamente le piastre ideate da Pertìnet sono in grado di ‘insegnare’ alle cellule prodotte in vitro come comportarsi per essere quanto più fedeli a quelle umane. «Le nostre superfici innovative – continua Maria Iannone – possono essere usate per lo screening di nuovi farmaci e terapie consentendo lo sviluppo di strategie alternative all’uso di cavie animali nella sperimentazione andando quindi a risolvere problemi sia etici sia economici».
Non solo, conoscendo le caratteristiche precise di ogni paziente è possibile sfruttare la medicina personalizzata: più efficiente perché dosata sull’individuo. Un’altra applicazione potrebbe riguardare i trapianti perché le cellule che formano i tessuti sono pienamente funzionali e i muscoli che si sviluppano rispondono agli stimoli esterni.
«L’idea nasce dal voler superare i limiti imposti dalle attuali piastre per colture cellulari come i convenzionali sistemi presenti in laboratorio che non riproducono fedelmente il microambiente in cui normalmente risiede la cellula. Per questo motivo i risultati delle ricerche possono essere alterati. Le nostre piastre sono istruttive e possono trasmettere alle cellule le informazioni necessarie. In questo modo le cellule iniziano a comportarsi in modo più pertinente al loro ambiente». Che l’idea di Pertinet sia molto valida lo testimoniano i numerosi premi vinti finora, tra cui il National Roadshow del BioInItaly Investment Forum 2017 & Intesa Sanpaolo StartUp Initiative e l’ Heroes 2017 di Maratea. Pertìnet è un progetto che permette di fare un passo avanti nella creazione di nuovi farmaci sempre più efficaci. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino