Doccia fredda per l'Anm sul bilancio 2016, che si chiude con perdite molto maggiori del previsto: 59 milioni di euro, rispetto ai 27 inseriti nel piano del concordato. Il...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Tra i problemi principali sollevati nel parere ci sarebbe quello della conciliazione dei debiti-crediti soprattutto nei confronti del Comune di Napoli, ma anche di altri soggetti. In ballo ci sono circa 25-30 milioni, che l'Anm ha ritenuto difficili da riscuotere e quindi non ha messo nella massa del concordato, congelandoli. Tra questi oltre 9 milioni di euro che Anm deve avere da Palazzo San Giacomo, i quali nella proposta di concordato sono stati svalutati senza motivare il perché non si siano fatti i decreti ingiuntivi. Il Tribunale Fallimentare, con una nota del 27 luglio, aveva chiesto di fare luce su questo punto, sottolineando la necessità di avere un bilancio «redatto con chiarezza, veritiero e corretto». Il parere della società di revisione sul 2016, però, sembrerebbe sollevare altri dubbi. L'impossibilità di esprimere il giudizio non è il voto peggiore, ossia quello contrario, che equivarrebbe a dire che il bilancio non è vero e non è reale, ma non è nemmeno il migliore, che attesta che il documento è veritiero e corretto.
L'assemblea dei soci ieri sera è andata ad oltranza. L'Anm nei prossimi giorni potrà chiarire i punti critici. Mentre è in corso un confronto serrato col Comune per definire tutte le poste del dare-avere in sospeso. Il Municipio ha già investito molto sulla sua partecipata della mobilità, trasferendo già a febbraio ben 40 milioni sui 54 annuali. E sembrerebbe intenzionato a riconoscere anche i crediti congelati, a valere sul 2017, cioè circa nove milioni. L'azienda ha dimostrato in questi mesi miglioramenti. Il piano di risanamento iniziato l'anno scorso, grazie all'accelerata data dall'amministratore della NapoliHolding Amedeo Manzo e dal management aziendale, ha dato una boccata d'ossigeno sugli incassi, con importanti risultati sulla lotta all'evasione, la vendita dei biglietti a bordo, la riduzione dei costi dell'RcAutobus e del personale, il recupero degli autisti inidonei. Il salvataggio dell'azienda ha richiesto anche dei sacrifici a dipendenti e cittadini: molte linee bus sono state tagliate o accorpate, il deposito del Garittone è stato chiuso, sospesi i prolungamenti notturni di funicolari e metropolitana Linea 1. Ma se passerà il concordato, la situazione dovrebbe migliorare: secondo le proiezioni di Anm, certificate dalla società di consulenza esterna, nel 2018, l'azienda dovrebbe raggiungere finalmente il pareggio di bilancio. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino