Cittadella della polizia nella caserma di Miano

Cittadella della polizia nella caserma di Miano
Via libera alla realizzazione della cittadella della polizia nella Caserma Boscariello. Dopo anni di discussioni, bracci di ferro e continui tira e molla, che vanno avanti...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA FLASH
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

Via libera alla realizzazione della cittadella della polizia nella Caserma Boscariello. Dopo anni di discussioni, bracci di ferro e continui tira e molla, che vanno avanti dall'epoca della sindaca Rosa Russo Iervolino (il sito doveva ospitare i rom o diventare uno stadio), il Consiglio comunale ha espresso ieri parere favorevole, sotto il profilo urbanistico, al progetto definitivo, presentato dalla direzione regionale dell'Agenzia del Demanio. Ma prima di entrare nel vivo del progetto va registrato qualche mal di pancia nella maggioranza del sindaco Gaetano Manfredi. Sotto l'aspetto squisitamente politico ieri è emersa una frattura tra giunta e Consiglio. I sostenitori dell'ex rettore, a partire dal gruppo di sua diretta emanazione passando per i deluchiani e la sinistra fino ai dem, hanno sollevato «una questione di metodo» rispetto al «mancato coinvolgimento dell'Aula sugli atti da portare in Consiglio». Ma procediamo con ordine. 

La cittadella della sicurezza sorgerà al confine tra Scampia, Secondigliano e Miano e non avrà soltanto una valenza strategica per la polizia di Stato, ma anche una funzione sociale. Una parte sarà aperta al pubblico: sono previsti infatti un parcheggio, una nuova piazza e un centro polifunzionale per attività didattiche e culturali. L'appalto, aggiudicato per circa 2,5 milioni di euro, prevede la demolizione degli edifici esistenti e la realizzazione di un nuovo complesso composto da 13 immobili. Nella cittadella verrà delocalizzato il reparto Mobile, che andrà via da Nino Bixio. Soddisfazione è stata espressa dall'assessore alla Sicurezza Antonio De Iesu. «I 21 commissariati non verranno intaccati - rassicura l'ex questore di Napoli -. Questo presidio sarà fondamentale perché ci saranno 200 agenti e un grande movimento in un'area delicata come è appunto la parte Nord della città. Sarà una zona fortemente presidiata». 

Durante la seduta ci sono state però delle note dolenti per il sindaco. Dal suo gruppo Gennaro Esposito ha sollevato la questione della nomina di Salvatore Pomo come assessore in quarta Municipalità, in quota Manfredi. «Un esponente di Fratelli d'Italia è diventato assessore municipale in quota Manfredi» e rivolgendosi all'ex rettore aggiunge: «Lei cosa ha a che vedere con uno che ha sostenuto la Meloni?». Sul profilo Facebook di Pomo ci sono diversi riferimenti a FdI, oltre al fatto che è molto vicino all'ex consigliere comunale Enzo Moretto, per anni militante di FdI, prima di approdare alla Lega. «Sarò un nostalgico - ha evidenziato ancora Esposito - ma credo che le differenze in politica ci debbano essere. Vorrei proprio sapere il 25 settembre alle elezioni l'assessore Pomo chi voterà». 

Infine un altro caso, sul quale Manfredi ha dovuto vestire i panni del pompiere per evitare un pericoloso strappo con la sinistra. Era in discussione la delibera sull'adesione del Comune, in qualità di fondatore, alla Fondazione Istituto tecnico superiore nell'area delle Nuove tecnologie per il Made in Italy-Ambito Sistema casa. Gli Its sono previsti dalla legge, con una scuola come soggetto proponente e con un ruolo determinante delle imprese. Si tratta in sostanza di formazione e orientamento per i giovani, che svolgono pratica direttamente nelle aziende. Tra le società di formazione c'è Stoà, che fa capo all'ex assessore Enrico Cardillo. Levata di scudi della sinistra che ha dichiarato di non votare la delibera, con Esposito di Manfredi sindaco che ha chiesto il rinvio della delibera in commissione (da dove era già passata). «Siamo pronti a valutare la nostra posizione da qui in futuro» ha tuonato Rosario Andreozzi. Il sindaco ha tentato di mediare e ha deciso di accordare il rinvio dell'atto: «Indipendentemente dal merito c'è una questione di metodo sulla quale ci dobbiamo mettere d'accordo - ha replicato l'ex ministro rivolgendosi alla sua maggioranza -. Questa era una competizione, era un bando di concorso e il Comune ha partecipato e vinto. In commissione non mi risultano discussioni e alla riunione dei capigruppo erano tutti d'accordo. Non ci possiamo permettere di far salta il progetto. C'è in ballo la nostra credibilità». 

 

Leggi l'articolo completo su
Il Mattino