Crollo Incurabili, il monito del ministro Bonisoli: «Basta scaricabarile»

Crollo Incurabili, il monito del ministro Bonisoli: «Basta scaricabarile»
Il vertice a Roma è fissato per lunedì: «Ho convocato tutte le parti interessate per tutelare il complesso monumentale degli Incurabili, dopo il crollo...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA FLASH
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Il vertice a Roma è fissato per lunedì: «Ho convocato tutte le parti interessate per tutelare il complesso monumentale degli Incurabili, dopo il crollo avvenuto nella chiesa di Santa Maria del Popolo». Non solo. Dice il ministro dei Beni culturali, Alberto Bonisoli: «Ai Girolamini si prevedono interventi che effettivamente potrebbero risultare invasivi e resta la preoccupazione che la Biblioteca sia off-limits per altri anni, proprio ora che sta per partire il piano di assunzioni e risorse sono in arrivo».


Incurabili e Girolamini sono due ferite aperte. Come si è arrivati a questo?
«Purtroppo, accade perché si dimentica l'importanza della manutenzione e ci rendiamo conto del valore storico-artistico e culturale del nostro patrimonio solo quando abbiamo qualche problema. Ognuno si deve assumere le proprie responsabilità a partire da chi doveva operare una corretta manutenzione».

Da che dipendono i ritardi, in particolare negli interventi di manutenzione agli Incurabili?
«Di certo, dalle amministrazioni coinvolte direttamente, ma non è il momento di fare polemiche. Ora bisogna correre ai ripari per tutelare tutto il complesso. Ora tutti insieme dobbiamo capire cosa va fatto e cosa si può fare per evitare che si ripetano situazioni del genere. Auspico che, per Napoli, possa esserci una collaborazione tra istituzioni, abbiamo già avuto momenti di confronto: come per le grate al Plebiscito, sviluppare un dialogo costruttivo è nell'interesse di tutti. Ma ripeto ognuno deve fare la propria parte ed evitare imbarazzanti e indegni scaricabarile».

Cosa propone?
«Faremo una riunione a Roma, il 24 aprile, con il ministro per il Sud, Barbara Lezzi, per dare il via a un grande progetto di investimento nel centro storico. Con 90 milioni stanziati tempo addietro e mai attivati».
 
Si tratta di fondi del ministero?
«Sì, la riunione serve a individuare i progetti e far partire i bandi di gara nel giro di qualche mese».

Queste risorse possono essere utili anche per gli Incurabili?
«Per uno dei progetti, ma lì ne stiamo già mettendo da parte altre: ci sarà un investimento a prescindere, argomento del vertice di lunedì».

Ha parlato con il ministro della salute, Giulia Grillo, visto che il complesso fino al giorno del crollo ha ospitato un ospedale? A questo punto, ha senso o è inverosimile che possa tornare in funzione?
«Il tema è di competenza del ministero della salute e della Regione, a me interessa che la farmacia storica e la chiesa siano di nuovo visitabili».

Napoli vale Roma, Milano, Firenze o è comunque un gradino sotto in termini di erogazione dei finanziamenti?
«È una capitale culturale in Italia che come tale va trattata, allo stesso livello, però manca di autostima: un segnale concreto per recuperarla è aumentare le risorse economiche».

Parthenope le dà anche tanti problemi.
«Come tutta l'Italia...»

Parte del nostro patrimonio ha degli enorni problemi, eppure ci sono fondi Unesco per il centro storico mai usati: che fare?
«Sembra infatti un paradosso, diverse linee di finanziamento si accavallano o restano su un binario morto: l'incontro del 24 aprile serve appunto a coordinare i diversi progetti dai risultati migliorabili».

Nell'attesa, tanti, troppi luoghi della città (innanzitutto le chiese) sono chiuse, abbandonate e saccheggiate.
«Quello dei furti d'arte è un problema da considerare con la massima attenzione rafforzando l'attività di repressione, ma anche disincentivando l'acquisto di opere trafugate».

Può bastare?
«Ognuno deve fare la sua parte: il ministero nell'opera di tutela e valorizzazione, gli enti locali per garantire la sicurezza e non solo».

Il Comune ha responsabilità sul degrado del patrimonio culturale della città?
«Più che esprimere un giudizio, voglio cercare il dialogo. Ma, per riuscire nell'intento, bisogna essere in due».

Da dove cominciare?
«La riqualificazione del centro storico, che non si può fare senza il principale attore: è il Comune che deve proporci i progetti. E poi, Capodimonte che può diventare il Central park della città: noi possiamo provvedere ai restauri ma il Comune deve darci una mano per risolvere i problemi di viabilità».

A proposito del museo di Capodimonte: il 12 aprile si inaugura la mostra su Caravaggio. Verrà a vederla?
«Purtroppo, non potrò il 12, ma verrò al più presto perché è innovativa, risultato di uno sforzo congiunto, e mi incuriosisce molto: accende un faro su una realtà un po' nascosta come il Pio Monte (dove resta in esposizione il dipinto delle Sette opere) e utilizza tecnologie nella riproduzione dei quadri con una capacità di risoluzione superiori a quelle dell'occhio umano».

Quando saranno, infine, nominati i direttori di sei musei e parchi archeologici. Tre sono in Campania: Pompei, Reggia di Caserta e Campi Flegrei.

«A stretto giro. Le terne dei candidati che hanno superato la selezione non sono ancora complete: lasciamo lavorare in pace la commissione». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino