«Se il presidente della Repubblica, garante degli equilibri costituzionali, dovesse a un certo punto maturare la scelta dello scioglimento della Camera e del Senato, ritengo...
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«Nel pieno di un agosto di fuoco il Governo è scoppiato. Sembra imminente la consumazione definitiva di un'esperienza politica e di governo complessivamente dannosa per la tenuta democratica del nostro Paese. Se il Presidente della Repubblica, garante degli equilibri costituzionali, dovesse ad un certo punto maturare, invece, la scelta dello scioglimento della Camera e del Senato, ritengo sia venuto il nostro momento per candidarci alle politiche. Io ci sono». Lo scrive in un lungo post su Facebook, il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris. «Mi sento pronto e molto carico per costruire l'alternativa e sono contento - se la situazione dovesse precipitare nelle prossime settimane - di partire proprio da sindaco di Napoli. La mia città, con le quattro giornate del 1943, fu la prima in Europa a liberarsi dall'occupazione nazifascista con una rivolta popolare. Gli eversori vanno fermati perché la Costituzione si difende costi quel che costi».
«Ci vuole un programma chiaro, in grado di unire. Un manifesto per l'attuazione immediata della Costituzione. Ho tutto in testa. E' venuto il momento di unire l'Italia valorizzando tutte le autonomie - spiega il sindaco di Napoli - Consolidare diritti e libertà individuali. Lottare finalmente contro mafie e corruzioni, la vera emergenza nazionale che questo Governo nasconde. Un Paese che ha le competenze e le eccellenze per coniugare impresa, diritti delle lavoratrici e dei lavoratori ed ambiente. Potenza dello sviluppo mettendo al centro finalmente la persona e la natura. L'Italia dei beni comuni con i fatti e non con le parole. Un Paese che ritrovi armonia, coesione, concordia. Amore contro rancore, odio, violenza. Libertà, uguaglianza e fratellanza. Costruire l'Italia della solidarietà e della giustizia sociale. E' tutto molto semplice ma anche così difficile. Come le rivoluzioni». «Non possiamo vedere precipitare il Paese nel baratro. Lotteremo, senza sosta, per amore degli ideali in cui crediamo e perché ho giurato da uomo delle istituzioni nella Costituzione nata dalla resistenza al nazifascismo. Con la Costituzione nel cuore e nella testa ho fatto prima il magistrato ed ora il Sindaco di una città mondo. Vinceremo? Non lo so - aggiunge - Ma se non lottiamo abbiamo già perso. E soprattutto non ci va di lasciare, da spettatori, il Paese in mano ad una destra eversiva oppure ad un ceto politico che ha causato la malattia e che ora, strumentalmente, si vuole proporre come medicina. Sono sicuro che metteremo in campo stupende persone, reti, associazioni, comitati, movimenti, energie». «Non posso garantire di non fare errori. Ma come sempre potete essere certi dei nostri valori fondamentali, necessari per coniugare rottura del Sistema e capacità di governo: onestà, autonomia, coraggio, competenza, spirito di squadra, partecipazione dal basso, passione. E' il momento buono per unire tante belle esperienze disseminate nei territori italiani. Noi ce la metteremo tutta - conclude - Finora abbiamo sempre vinto. Questa, forse, è la sfida più grande. Nei momenti decisivi si deve scegliere dove andare. Ho sempre scelto le sfide che sembravano impossibili. Questa vale la pena viverla. E sento anche che alla fine vinceremo».
«Salvini si candida ad essere il leader della nuova destra per guidare il Paese.
Il Mattino