Elezioni a Melito, l'ombra della camorra sul voto: due candidati sindaco dai carabinieri

Elezioni a Melito, l'ombra della camorra sul voto: due candidati sindaco dai carabinieri
Clima avvelenato a Melito, a diciotto giorni dal voto per l'elezione del sindaco e del nuovo consiglio comunale, sciolto a marzo per la sfiducia all'amministrazione allora...

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Clima avvelenato a Melito, a diciotto giorni dal voto per l'elezione del sindaco e del nuovo consiglio comunale, sciolto a marzo per la sfiducia all'amministrazione allora in carica, orfana del sindaco Antonio Amente, morto per Covid a novembre. Denunce e polemiche tra gli schieramenti politici, che accusano ingerenze di varia natura nel loro cammino elettorale. Il candidato sindaco Luciano Mottola, sostenuto da una coalizione con Fratelli d'Italia e nove liste civiche, pochi giorni fa ha denunciato ai carabinieri presunte pressioni dei clan su alcuni dei suoi candidati: «Addirittura potrebbero scegliere di non ritirare il materiale elettorale ha detto - evitando così di scendere in campo. È un fatto gravissimo, che contrasterò con ogni mezzo». 

Mottola ha riferito che è pronto a denunciare qualunque pressione della malavita: «Il cosiddetto sistema' della camorra tenta di insediarsi negli apparati vitali dell'ente locale, facendo pressioni su alcuni candidati, per favorirne altri». Secondo Mottola è calato un silenzio su queste tematiche: «Mi sarei aspettato fa sapere - altre reazioni, mentre nelle ultime ore si presta attenzione a un nuovo caso, per me inesistente, montato ad hoc e di cui si parla sui social; abbiamo informato le forze dell'ordine di quanto sta avvenendo». Il riferimento di Mottola è all'azione intrapresa dalla candidata sindaco del centrosinistra Dominique Pellecchia, in coalizione con Movimento 5 Stelle, Partito Democratico e cinque civiche, che ha denunciato all'Arma presunte manovre per compromettere il regolare svolgimento della competizione elettorale: «Numerosi cittadini mi hanno segnalato dice la candidata - di aver ricevuto alcune telefonate, per pratiche inerenti il reddito di cittadinanza, da assolvere presso una sede estranea al Comune». La Pellecchia ieri si è recata dal commissario prefettizio presso la sede municipale, protocollando una sua circostanziata accusa: «La storia che mi è stata raccontata aggiunge - mi è parsa così anomala, che ho allertato i carabinieri. Continueremo a vigilare ogni giorno. La campagna elettorale va costruita sui temi, l'impegno e la serietà, non a discapito delle persone in condizione di bisogno. Noi saremo sempre qui per i cittadini onesti. Per una nuova Melito». Nel rimpallo delle denunce c'è ancora Mottola che avverte: «Siamo pronti a chiedere i danni, per quanto affermato dai nostri avversari e da chi contro la nostra coalizione afferma il falso, gettando discredito senza una prova d'accusa. Ribadisco: non esiste nulla di quanto si va affermando. Ogni ricostruzione dei fatti non corrisponde al vero». 

Un mese fa i tre candidati sindaci si erano presentati in caserma denunciando presunte pressioni sulla composizione delle liste. E proprio di legalità e trasparenza si è parlato due giorni fa con il magistrato Catello Maresca, candidato sindaco a Napoli, che a Melito sostiene il terzo candidato sindaco, Nunzio Marrone del centrodestra, in coalizione con Forza Italia, Lega e quattro civiche; il giudice anticamorra ha concesso il proprio nome a una lista civica: «È l'unico caso in provincia sostiene Marrone e ringrazio Maresca per l'affetto al nostro territorio e l'azione di fiducia verso la mia persona e il raggruppamento che mi sostiene». Ieri sera nella sezione del Pd sono giunti l'ex ministro dem Francesco Boccia e il segretario metropolitano Marco Sarracino, a sostegno dei programmi del centrosinistra. Nella sede di via Lavinaio si è parlato di strategie future, in vista dell'imminente impegno amministrativo.

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Il Mattino