Frana di Casamicciola, installati i sensori: intervengono i carabinieri

Superate le resistenze dei proprietari delle villett

Frana di Casamicciola, installati i sensori: intervengono i carabinieri
È stato solo grazie all'intervento dei carabinieri che i geologi dell'Università di Firenze sono riusciti finalmente a piazzare lungo i costoni della strada...

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È stato solo grazie all'intervento dei carabinieri che i geologi dell'Università di Firenze sono riusciti finalmente a piazzare lungo i costoni della strada statale 270 i loro speciali sensori satellitari, unici in grado di rilevare i livelli di pericolosità nelle aree soggette al rischio di frane. Operazione, questa, che appena 24 ore prima era stata impedita, agli esperti incaricati dal Commissariato di governo per l'emergenza, dai proprietari di un parco-residence che si trova proprio al di sopra della frana che da più di due settimane impedisce la circolazione veicolare e pedonale di questa che è la più importante arteria di collegamento per l'intera Ischia.

Tutti non residenti sull'isola, i proprietari di villette e appartamenti di questo piccolo complesso residenziale sono da circa vent'anni in contenzioso legale con Comune, Città Metropolitana e Regione. Una interminabile querelle che qui, come altrove a Casamicciola, spesso ha impedito che si portassero a compimento opere di manutenzione e protezione del territorio. Non è la prima volta infatti che i costoni sulla litoranea fra Casasmicciola e Lacco Ameno cedono in qualche punto, ma dopo la frana del 26 novembre scorso, e il suo carico di distruzione e morti, il clima che si respira in paese è diverso. Come ha sottolineato nel suo ultimo rapporto Simonetta Calcaterra, commissario prefettizio di Casamicciola, «il livello di sopportazione della popolazione dell'isola si è esaurito ed iniziano anzi a manifestarsi i primi episodi di intolleranza». Come la protesta, fin troppo animata, di un centinaio di cittadini che l'altro giorno ha richiesto l'intervento delle forze dell'ordine.

La tensione è altissima perché la frana che blocca solo questi 30 metri della statale in una posizione purtroppo strategica, affossando di fatto la mobilità, rende assai difficili tutte le attività: dalle scuole, al Tribunale, alla sanità territoriale e ospedaliera, fino alla rete della distribuzione e del commercio. Un disastro che il commissario Giovanni Legnini ha subito colto nelle sue dimensioni ascoltando le recriminazioni di sindaci e comitati civici. Un appello a fare presto per evitare il collasso dell'isola e lo scoppio di proteste che sarebbe poi difficile contenere ulteriormente. Il primo intervento che Legnini ha ordinato è di riaprire in sicurezza almeno una corsia della statale e far partire concreti interventi di messa in sicurezza del costone. Operazione per niente semplice e che andrà di pari passo con l'altra priorità fissata nell'agenda del Commissariato di governo: sgomberare dal fango e dai detriti tutte le strade e le aree investite dalla frana principale e dalle altre secondarie. A questo fine, in queste ore si stanno cercando su tutta l'isola siti pubblici o privati sui quali trasferire provvisoriamente l'enorme quantità di materiale franoso che potrà poi essere utilizzato, in un secondo momento, per realizzare opere di consolidamento del territorio o di ripascimento di arenili e coste, evitando così il salasso di un onerosissimo trasporto in terraferma.

Secondo calcoli assai approssimativi in possesso di Legnini, sarebbero almeno 80mila i metri cubi di materiale da movimentare dalla sola frana principale. Il sito di stoccaggio di Casamicciola, da subito istituito nell'area del Pio Monte della Misericordia, ha quasi esaurito la sua capacità di accoglienza. A breve saranno operativi i due siti che il sindaco Francesco Del Deo ha reperito al momento sul territorio del Comune di Forio, alla contrada Casale e in località Cavallaro. Si tratta di terreni privati che, stante l'emergenza, sono stati sottoposti a requisizione temporanea. «Messi insieme, questi due siti potranno stoccare fra i 10mila e i 12mila metri cubi di materiale», conferma il tecnico comunale Luca De Girolamo. Nel frattempo i siti vengono allestiti in maniera da garantire il loro rapido utilizzo: il terreno viene ripulito e livellato e presto vi saranno stesi i teloni di plastica sui quali verranno scaricate tonnellate di materiale.



Anche gli altri Comuni dell'isola sono al lavoro per individuare ulteriori aree pubbliche o private. Per quanto riguarda invece la rimozione e il trasporto ai siti temporanei di stoccaggio, Legnini ha indicato come soggetti attuatori la società in house Amca di Casamicciola che dovrebbe gestire la movimentazione del fango sull'isola, mentre la Sma Campania dovrebbe assicurare il traghettaggio e il deposito in terraferma dei rifiuti non utilizzabili in loco, a partire dai rottami e dai detriti di natura edile. Operazioni che si svolgono sotto l'occhio vigile dei comitati civici, che non smettono di predicare trasparenza. Operazioni, anche, che potranno conoscere una maggiore celerità con l'assunzione, che avverrà a stretto giro, di otto tra tecnici e funzionari amministrativi che andranno a infoltire - con contratti di 12 mesi - l'ufficio tecnico del Comune di Casamicciola. Intanto, ieri sera si sono riviste le scene del triste pendolarismo che coinvolge circa 400 residenti nella zona rossa: il meteo indicava pioggia dalla mezzanotte, il piccolo esercito di famiglie ha chiuso casa e si è diretto silenziosamente verso le camere d'albergo e un sonno più tranquillo. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino