Il boss dei Van Gogh in aula: «Offro allo stato italiano un’isola di Dubai»

Manoscritto in inglese da uno studio degli Emirati da parte del Narcoboss

Raffaele Imperiale ripreso da una telecamera
Mette a disposizione dello Stato italiano un’isola nei pressi dell’arcipelago di Dubai. Ecco Raffaele Imperiale, che si fa vivo - tramite un manoscritto in inglese -...

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Mette a disposizione dello Stato italiano un’isola nei pressi dell’arcipelago di Dubai. Ecco Raffaele Imperiale, che si fa vivo - tramite un manoscritto in inglese - nel corso del processo in cui è imputato dinanzi al gup Miranda a Napoli. È stato il pm De Marco, a spiegare il contenuto del manoscritto in inglese giunto da uno studio emiratino: «Imperiale - ha detto il pm - mette a disposizione dell’autorità giudiziaria italiana un’isola di cui era in possesso».

Imperiale - giusto ricordarlo - è lo stesso che possedeva i due quadri di Van Gogh rubati ad Amsterdam nel 2002 e li ha resi alla giustizia alcuni anni fa. La disponibilità a rendere un’isola rientra nell’atteggiamento collaborativo di Imperiale assunto dopo gli arresti.

L’isola messa a disposizione si chiama Taiwan (da non confondere con l’isola naturale che si trova in Cina) e fa parte di un arcipelago artificiale nel golfo di Dubai. Un’isola il cui valore è arrivato oggi a circa 60 milioni di euro, che venne acquistata sei o sette anni fa da Imperiale. L’arcipelago si chiama New World Community. Al termine dell’udienza, il pm ha chiesto 14 anni e mezzo per Imperiale, con tanti attenuanti generiche concesso al narcos pentito.

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Il Mattino